L’Ivass pubblica Lettera al mercato per il risveglio delle polizze dormienti

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L’Ivass prosegue nella propria attività finalizzata a favorire il risveglio delle polizze vita dormienti, vale a dire  le polizze liquidabili ma non riscosse dai beneficiari che giacciono presso le imprese di assicurazione e al decorrere del termine di prescrizione ad oggi decennale vengono devolute al Fondo istituito dal legislatore con la finalità di indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie.

La Autorità di Vigilanza del settore assicurativo ha infatti indirizzato una specifica lettera al mercato con cui offre alle compagnie assicurative italiane ed estere, anche per il 2021, il servizio di incrocio tra i codici fiscali degli assicurati italiani e i dati sui decessi disponibili presso l’Anagrafe Tributaria, in modo da agevolare la ricerca di polizze relative ad assicurati deceduti, non riscosse dai beneficiari.

Il servizio viene offerto dall’Ivass in attesa della definizione delle modalità di accesso diretto delle imprese di assicurazione alle informazioni dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente – ANPR recentemente costituita che, in base al D.L. 23/10/2018 n. 119, dovrebbe consentire a queste ultime di accedere direttamente ai dati sui decessi proprio per evitare il fenomeno delle polizze dormienti.

I dati raccolti dall’IVASS, prosegue la Autorità,  aiuteranno le imprese di assicurazione ad individuare le polizze da pagare ai beneficiari, che dovranno essere contattati per una pronta liquidazione dei capitali assicurati.

Procedendo ad una “istantanea” sul precedente “già fatto”, come si leggeva nella Relazione annuale della Autorità di Vigilanza,  nel 2020 sono stati incrociati 22,8 milioni di codici fiscali (relativi a polizze vita e infortuni) segnalati da tutte le imprese italiane e da 15 imprese estere che hanno aderito volontariamente all’iniziativa.

Sono stati segnalati alle compagnie oltre 330 mila decessi, per consentire gli approfondimenti sulle singole posizioni e la ricerca dei beneficiari. Sono stati organizzati incontri con otto compagnie che presentavano un numero significativo di contratti relativi ad assicurati deceduti, per valutare l’adeguatezza dei processi aziendali intesi a evitare il rischio di dormienza.

Le evidenze indicano la necessità, proseguiva l’Ivass, soprattutto per i distributori postali e bancari, di rafforzare ulteriormente i flussi informativi verso le compagnie, attivandosi non appena ricevono notizia dai familiari del decesso di un cliente, spesso titolare di più posizioni finanziarie, bancarie e assicurative.