L’escalation Russia-Ucraina richiede ulteriore protezione

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l panorama degli investimenti è diventato più rischioso: l’escalation di tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina, con l’ingresso di forze militari russe nella regione del Donbass, si aggiunge all’incertezza legata alle azioni delle banche centrali per combattere le pressioni inflazionistiche. La volatilità è aumentata sia nel segmento obbligazionario che in quello azionario che, nel complesso, rimangono piuttosto resilienti in presenza di dati economici ancora positivi. I prezzi dell’energia si sono impennati per il rischio di difficoltà nell’approvvigionamento, con il petrolio che ha quasi raggiunto i 100 dollari al barile.

Nel momento in cui scriviamo alcune sanzioni contro la Russia sono già state annunciate dal Regno Unito (nei confronti di cinque banche e di alcuni oligarchi) e la Germania ha appena dichiarato che bloccherà la certificazione del North Stream 2. Le sanzioni potrebbero inasprirsi in caso di un’ulteriore escalation militare e potrebbero avere effetti dirompenti, in particolare sulle banche e sul regolamento delle operazioni finanziarie. Su questo fronte, un terreno comune va ancora trovato in Europa. Le prossime ore potrebbero essere decisive (si veda anche la posizione degli Stati Uniti su questo versante).

L’Europa è chiaramente più vulnerabile in questo scontro geopolitico. Tuttavia, non vediamo il rischio di una recessione, ma le pressioni inflazionistiche automaticamente si intensificheranno con l’aumento dei prezzi delle materie prime, facendo crescere il rischio di stagflazione e complicando le azioni della BCE. La necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e guadagnare autonomia in settori strategici è diventata cruciale e urgente nell’agenda politica europea, così come la necessità di aumentare la spesa militare comune per la difesa.

Questo contesto richiede una maggiore cautela per quanto riguarda l’asset allocation e la costruzione dei portafogli attraverso una riduzione del rischio di credito in generale, una maggiore protezione delle attività rischiose e un riaggiustamento tattico della duration, che può svolgere un ruolo di protezione nei portafogli a reddito fisso.

Nel complesso, ribadiamo un approccio prudente sulle attività rischiose, con una preferenza per l’azionario – in particolare il segmento Value – rispetto al credito, e una maggiore attenzione al rischio di liquidità, che è diventato cruciale in questo frangente a causa della fine dell’era della politica monetaria estremamente espansiva.