Un’inversione di tendenza per le obbligazioni convertibili

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Dopo un inizio difficile nel 2022, le obbligazioni convertibili hanno registrato performance migliori ad aprile, uguagliando quella dei bond high yield e proteggendo gli investitori azionari dall’ampia correzione.

In genere le convertibili tendono a performare meglio in condizioni di mercato più volatili, anche se l’attuale scenario è complesso per tutte le asset class e il sentiment resta fragile. Ci sono tuttavia alcuni segnali positivi che ci suggeriscono che il peggio potrebbe essere passato.

Innanzitutto, la performance di aprile rispetto alle azioni è stata incoraggiante e suggerisce che il meccanismo di protezione dai ribassi dei convertible bond sta funzionando di nuovo. In secondo luogo, le notizie riguardo ai cambiamenti normativi nel settore tecnologico cinese sono diventate positive, il che favorisce le convertibili cinesi. Infine, riteniamo che la sottoperformance dei convertible bond statunitensi abbia raggiunto un picco a marzo, dopo le performance deludenti negli ultimi mesi.

Storicamente, la performance azionaria delle società che emettono obbligazioni convertibili è stata vicina a quella dell’indice S&P 500. Tuttavia, dopo la crisi del COVID-19, abbiamo assistito a una certa divergenza. Nel 2020, le società emittenti di convertible bond hanno registrato una performance superiore a quella dell’indice S&P 500, mentre negli ultimi mesi hanno registrato una significativa sottoperformance.

Da notare inoltre che i bond convertibili esposti ai settori azionari più colpiti (tipicamente quelli a forte crescita) hanno perso gran parte della loro sensibilità azionaria e sono passati a profili di tipo obbligazionario. Ciò dovrebbe proteggere gli investitori nel caso in cui si verificasse un’ulteriore flessione in questo segmento azionario.

Negli ultimi mesi le convertibili hanno registrato una netta sottoperformance relativa. Riteniamo che i fattori tecnici che hanno pesato sull’asset class si siano esauriti e che i convertible bond si trovino ora in una posizione favorevole. Le prospettive sul medio termine sembrano positive: tassi più alti, spread più ampi e volatilità più elevata hanno rappresentato storicamente un contesto favorevole per i bond convertibili.