Fidelity International – Commento sulle recenti mosse della FED e della BCE

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FED

A cura di Salman Ahmed, Global Head of Macro & Strategic Asset Allocation Fidelity International

Nella riunione di ieri, la Fed ha aumentato i tassi di altri 75 punti base.

Continuiamo a pensare che il continuo e aggressivo inasprimento delle condizioni finanziarie (che è significativamente superiore al 2013 e al 2018 ,dato l’aumento dell’inflazione) porterà probabilmente a un grave e brusco rallentamento della crescita nei prossimi mesi. Riteniamo che gran parte dell’aggressività che la Fed sta mostrando in questo momento sia già prezzata e che i settori sensibili ai tassi di interesse, come quello immobiliare, probabilmente risentiranno della pressione in modo sostenuto.
Inoltre, stiamo già vedendo segnali di debolezza nei consumi, poiché la fiducia in calo che abbiamo ravvisato attraverso i nostri tracker si sta trasformando in dati concreti (ad esempio, l’ultimo dato delle vendite al dettaglio). Infine, dato l’indebitamento molto elevato del sistema, c’è un limite all’ulteriore aumento dei tassi reali. Stiamo già assistendo a problemi di bilancio finanziati dal debito che svolgono un ruolo importante nell’influenzare la politica della BCE, che ora è probabile che farà dei rialzi insieme a qualche versione di QE in futuro, al fine di mantenere intatta la stabilità finanziaria nell’area dell’euro.

Rimaniamo cauti con i sottopesi in azioni e credito. All’interno del reddito fisso, siamo anche sottopesati negli Stati Uniti rispetto ad altri paesi sviluppati. Mentre attraversiamo questa fase ‘da falco’, pensiamo che questa configurazione di view sia sensata. Riteniamo che i mercati del credito rimarranno vulnerabili, data la possibilità di grave rallentamento e recessione che l’attuale inasprimento indotto dalla Fed possa far precipitare.

Tuttavia, pensiamo anche che ci stiamo avvicinando al punto in cui il danno alla crescita, che è in arrivo, comincerà a dominare l’inflazione come preoccupazione principale sia per i responsabili politici, sia per i mercati.

 

BCE

A cura di Anna Stupnytska, Global Economist Fidelity International

Nella riunione di emergenza di ieri, la BCE ha deciso di attivare la flessibilità di reinvestimento del PEPP e di accelerare i progressi su uno strumento anti-frammentazione, senza fornire ulteriori dettagli sulle decisioni. Mentre la BCE è chiaramente determinata a utilizzare gli strumenti esistenti per la gestione degli spread, determinazione rafforzata nelle recenti comunicazioni del presidente Lagarde e di Isabel Schnabel, l’azione di mercato negli ultimi giorni ha costretto a una piccola correzione di rotta. Segnalando la propria disponibilità ad agire, la BCE sta cercando di calmare il mercato, sperando che ciò fornisca una ‘cura’ sufficiente e li aiuti a evitare il bazooka completo.

Negli ultimi tempi, sembra che la BCE sia stata disposta a consentire di prezzare un certo premio per il rischio negli spread, aumentando la soglia di tolleranza all’indomani della pandemia. Il fatto che i reinvestimenti del PEPP si rivelino effettivamente sufficienti a prevenire la frammentazione dipende, in primis, dalla velocità degli spostamenti. Sembra inevitabile, tuttavia, dati gli esempi di precedenti episodi di stress e la funzione di reazione della BCE, che i mercati continueranno a testare la determinazione della BCE fino al lancio di un nuovo strumento, indipendentemente dal fatto che finirà per essere utilizzato o meno. Gli investitori erano ansiosi di sapere se il ruolo e la guida della BCE sono ancora lì ; oggi abbiamo avuto un’anteprima : la BCE è viva e vegeta.