La Legge Delega per la Riforma Fiscale finalmente in aula

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La Legge Delega per la Riforma Fiscale, dopo mesi di intenso e faticoso confronto, andrà in aula alla Camera per l’approvazione in prima lettura il 20 giugno, dopo che la commissione Finanze della Camera la settimana precedente avrà votato le modifiche concordate. Poi il testo passerà all’esame del Senato con la speranza che l’approvazione definitiva avvenga prima della pausa di agosto. Trattandosi di un disegno di legge delega, il governo (questo o il successivo, visto che fra un anno ci saranno le elezioni) avrà altri 18 mesi di tempo per approvare i decreti di attuazione.
(Credits foto di copertina scott-graham-5fNmWej4tAA-unsplash)

Intervistiamo su questo tema Alessia Potecchi, Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza del PD di Milano Metropolitana

Intervista ad Alessia Potecchi

“Si è raggiunto a mio parere un risultato importante frutto certamente di un dialogo serrato e di un compromesso che però rappresenta senz’altro un passaggio fondamentale nella Riforma Fiscale con la definizione di punti importanti e di svolta. La riforma del Catasto, il principio di rispetto di equità orizzontale, una forte attenzione all’evasione con  il super algoritmo per trovare le frodi  fino al riordino delle deduzioni e delle detrazioni e destinando le risorse ai contribuenti Irpef a cominciare dai redditi medio-bassi”.

Quindi sei ottimista sull’efficacia del provvedimento?

“Sì, buona l’intesa raggiunta sul capitolo Catasto con cui si avrà la possibilità di portare alla luce centinaia di migliaia di immobili nascosti che porteranno a loro volta gettito aggiuntivo, quindi risorse e anche un’azione di trasparenza che permetterà di avere maggiori dettagli sulle rendite di un tempo che rimarranno tali ma anche su nuove rendite più consoni con la realtà di oggi rispetto ad un mercato che ovviamente è cambiato nel tempo”.

La gente però teme che ci sarà un inasprimento della tassazione

“Come ripetuto innumerevoli volte non ci saranno modifiche nella tassazione né tasse aggiuntive e questa mappatura nuova sarò importante e utile per gli esecutivi che verranno che avranno un patrimonio ordinato e aggiornato. Un passaggio che reputo importante del testo è quello che sottolinea che il Governo dovrà procedere al riordino delle deduzioni e delle detrazioni destinando le risorse che verranno ricavate ai contribuenti soggetti all’IRPEF con attenzione ai redditi medio bassi e ancora garantire il rispetto del principio di equità orizzontale che delega il Governo ad attuare la progressività del sistema tributario e ad impegnarsi appunto per il rispetto del principio di equità orizzontale”.

Che cosa si è perso del progetto iniziale?

“Viene meno nel testo il discorso del Sistema Duale, su cui non si è trovata la quadra. Questo era un passaggio difficile perché prevedeva di unificare una serie di aliquote sui redditi da capitale che oggi vanno dal 10% per la cedolare secca sugli affitti al 26% che riguarda le rendite finanziarie in poco tempo. Era un’operazione complessa, ma di fatto permane così un sistema iniquo che produce favoritismi e che va modificato”.

Ci sono novità anche per le Partite IVA?

“Viene lasciata invariata la Flat Tax per le partite IVA prevedendo un sistema che possa evitare comportamenti fiscali impropri atti a non superare la soglia dei 65.000 euro e quindi rientrare nel cosiddetto sistema proporzionale di pagamento delle imposte”.

E l’IRPEF?

“Nella Legge di Stabilità c’è già stata una sostanziosa riforma dell’IRPEF con la riduzione delle aliquote da 5 a 4, revisione delle detrazioni e parziale assorbimento del bonus da 100 euro. Con questa riforma ci sono benefici per tutti e il 95% delle risorse vengono destinate a lavoratori dipendenti e pensionati, il 90% del pacchetto IRPEF viene destinato ai primi tre scaglioni di reddito, cioè i contribuenti sotto i 55.000 euro. C’è da precisare che gli sgravi sono previsti in percentuale sul reddito e in percentuale sulle tasse che si pagano. Quindi constatiamo che per i contribuenti del primo scaglione il taglio delle tasse è del 15%, ai contribuenti dell’ultimo scaglione dello 0,6%. Insieme a questo vi è il superamento dell’IRAP che è un passaggio molto complesso da portare avanti con attenzione che deve prevedere un riassorbimento nell’IRES”.

Ci sono altri aspetti innovativi?

“Il testo indica anche i criteri direttivi per avviare una razionalizzazione dell’IVA. La Delega ha come obiettivo anche una ulteriore riduzione delle aliquote medie effettive a partire dai redditi medio bassi. Fra le modifiche c’è anche la lotta all’evasione e all’elusione fiscali attraverso soluzioni di intelligenza artificiale con il super algoritmo per individuare e stanare gli evasori incrociando i dati che affluiscono al sistema informativo dell’anagrafe tributaria, puntando sul potenziamento dell’analisi del rischio e sempre di più sul ricorso alle tecnologie digitali e all’intelligenza artificiale”.

Puoi ritenerti soddisfatta delle migliorie apportate da questa riforma fiscale?

“Come ho detto prima, reputo che questi passaggi siano importanti verso una riforma fiscale che deve essere il più possibile completa e complessiva. Quello che è stato fatto è importante ma non è sufficiente, c’è ancora molto da fare e non si riuscirà a farlo prima della fine della legislatura in corso. Però i contenuti della Legge Delega esortano e preparano di fatto i prossimi passi da compiersi e sensibilizzano su una Riforma che va ulteriormente rimodulata. Penso sempre che non possiamo prescindere dal contesto politico, sociale ed economico complesso che abbiamo per valutare il lavoro fatto. Certamente in un’altra situazione politica si sarebbe potuto e dovuto fare scelte diverse e più complete e risolutive di cambiamento: guardiamo però anche ai risultati ottenuti in un dibattito certamente non facile su un tema che è molto divisivo”.