Stato di diritto: pubblicato il rapporto della Commissione europea

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Stato di diritto – 

 “Le riforme della giustizia civile e penale, tanto attese, sono state adottate nell’ambito degli impegni del Piano italiano per la ripresa e la resilienza e la digitalizzazione del sistema giudiziario sta facendo ulteriori progressi nei tribunali civili, mentre resta qualche perplessità per quanto riguarda i tribunali penali e le procure”. Lo afferma la Commissione europea nel capitolo relativo all’Italia del Rapporto annuale 2022 sullo Stato di diritto, pubblicato recentemente a Bruxelles.

Un altro argomento di fondamentale importanza è stato esplicitamente trattato dalla Commissione europea: la libertà di stampa, che per l’Italia è stata considerata in pericolo, oggetto di richiamo e di possibile rischio di procedura di infrazione a breve.

La libertà di stampa

Nel suo commento al documento, la FNSI ( Federazione Nazionale Stampa Italiana) sottolinea alcuni aspetti particolarmente significativi: tutela delle fonti, segreto professionale, aggressioni, minacce e crescente prevalenza delle liti temerarie contro chi fa informazione Chiede quindi anche per l’Italia interventi che tengano conto degli standard europei sulla protezione dei cronisti. Inoltre affronta apertamente il tema della preoccupante precarizzazione del lavoro dei giornalisti

“La libertà dei media viene considerata uno dei pilastri fondamentali dell’Unione Europea” ha dichiarato Carlo Bartoli (nella foto) Presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. “Il sollecito ad intervenire che la Commissione fa al nostro Paese sembra un annuncio di possibile infrazione, visto che in Italia la riforma della diffamazione è ferma da anni, così come altre questioni riguardanti la tutela dei giornalisti. Il Parlamento farebbe un servizio al Paese se, prima di concludere la legislatura, affrontasse alcuni dei principali nodi che riguardano l’informazione professionale nel nostro Paese, oggi più che mai necessaria. Tutto ciò è nell’interesse dei cittadini e della democrazia.”

Il documento della Commissione europea

La Commissione europea riconosce che sono in corso riforme della giustizia civile e penale, secondo gli impegni del Piano italiano per la ripresa e la resilienza, con l’obiettivo di migliorare la qualità ed efficienza del sistema giudiziario. E che procede anche la digitalizzazione del sistema giudiziario nei tribunali civili, mentre permangono problemi presso i tribunali penali.
Il 16 giugno 2022 il Parlamento italiano ha approvato una nuova legge di riforma del sistema giudiziario, che comprende anche disposizioni riguardanti l’istituzione e il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Queste innovazioni, da adottare entro un anno, secondo la Commissione daranno l’opportunità di adottare disposizioni più dettagliate che tengano conto delle Norme europee sull’indipendenza della magistratura, anche sui poteri organizzativi dei presidenti dei tribunali e il coinvolgimento degli avvocati nella valutazione professionale dei magistrati.

Norme anticorruzione

La Commissione altresì apprezza il nuovo Piano nazionale anticorruzione dell’Italia (2022-2024), che dovrebbe entrare in vigore nell’estate 2022. Mentre la riforma della giustizia penale affronta gli eccessivi ritardi nella corruzione nei procedimenti giudiziari, sarà necessario un attento monitoraggio per garantire che i casi di corruzione siano effettivamente perseguiti. In effetti sono ancora pendenti proposte volte a rafforzare la prevenzione della corruzione, tra cui la protezione degli informatori, dei conflitti di interesse e lobbying. La pratica di convogliare donazioni ai partiti politici attraverso le fondazioni e le associazioni politiche rappresenta un serio ostacolo poiché le transazioni sono difficili da tracciare e non esiste un registro unico e comune.

Il settore dei media

L’Italia dispone di un solido quadro legislativo che regola il settore dei media, nonché un regolatore dei media indipendente ed efficace. Le preoccupazioni persistono però per quanto riguarda le precarie condizioni di lavoro di molti giornalisti nel Paese, la tutela
delle fonti giornalistiche e il tema del segreto professionale. Mentre le pene detentive per la diffamazione è stata in gran parte abolita a seguito di una storica sentenza della Corte Costituzionale 2021, la crescente prevalenza dei casi di SLAPP (azioni legali spesso superficiali e prive di contenuto) e il connubio tra penale e civile sollevano preoccupazioni. Nonostante un centro di coordinamento ben funzionante e dotato di risorse dedicato al monitoraggio del problema, dei casi di aggressioni fisiche e intimidazioni nei confronti di giornalisti e mezzi di comunicazione continuano a crescere anno dopo anno.

Secondo la Commissione, Parlamento italiano e la Corte costituzionale hanno continuato a esercitare il controllo sulle misure restrittive adottate nel contesto della pandemia di COVID-19, ma a causa dei ritardi nel processo legislativo, il tema “National Human Rights” è stato trascurato.

Qui il link al documento originale