La stagione calcistica 2022-2023 dal punto di vista finanziario

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La stagione calcistica 2022-2023 è virtualmente iniziata, dato che sia la Premier League che la Bundesliga, hanno anticipato il calcio d’inizio della prima giornata durante il fine settimana del 5 e 6 agosto. A stretto raggio partono anche Ligue 1, Serie A e Liga spagnola, per un campionato che avrà una lunga e inedita sosta, programmata tra novembre e dicembre, periodo in cui si svolgerà il mondiale di calcio in Qatar, come da regolare calendario già pubblicato nei mesi scorsi. Il precampionato oltre ai discorsi legati al calciomercato, è stato caratterizzato dalle novità che riguardano gli sponsor.

Gli sponsor sportivi per il calcio inglese di Premier

Come sappiamo il campionato inglese sta attirando partner di assoluto livello, in termini di impatto commerciale e aziendale, per quanto riguarda le sue ricadute economiche. Entriamo in quel campo dove la finanza si sposa e va a braccetto con lo sport professionistico, specialmente in termini di merchandising. In questo senso le aziende che sono direttamente coinvolte riguardano lo sportswear, pronte per fidelizzare e stringere accordi esclusivi di partnership a lungo termine. Ed è stato stabilito un importante primato quest’anno per il campionato inglese, dato che saranno solo 7 i brand presenti in Premier League. Si tratta del numero più basso tra i cinque maggiori campionati di massima divisione europei. Pensate che Liga, Ligue 1 e Bundesliga hanno 10 brand, mentre la Serie A arriva addirittura a 13 diversi brand, quasi il doppio rispetto alla Premier. A fare incetta di club ci pensano naturalmente Adidas e Nike, che vestono ben 9 club su 20. Questo vuol dire avere ogni domenica un numero importante di squadre, mentre l’azienda Castore, in ascesa per quanto riguarda i brand di sponsor sportivi, veste tre squadre, proprio come Umbro, altro marchio inglese. Tra le grandi squadre di Premier solo il Manchester City veste Puma, mentre Liverpool, Chelsea e Tottenham hanno stipulato un accordo esclusivo con Nike. Arsenal, Leeds, Manchester United, Leicester e Fulham sono invece legate ad Adidas.

Gli sponsor per le squadre di Serie A

Per quanto riguarda la serie A, la Juventus ha stabilito un nuovo accordo con Adidas per il valore di oltre 400 milioni di euro, per un lungo periodo che arriva fino al 2027. Tale accordo pare sia stato stipulato mentre il calciatore portoghese Cristiano Ronaldo era uno dei nomi di richiamo della formazione bianconera. Dietro l’operazione Ronaldo la Juventus aveva puntato moltissimo, visto che in termini di merchandising l’asso portoghese è sempre stato in grado di spostare gli equilibri, anche da un punto di vista economico e finanziario. A questi dati bisogna inoltre sommare gli introiti legati a Jeep, Bitget e Cygames, per un totale di oltre 115 milioni di euro all’anno. Ben posizionata è anche la Fiorentina di Rocco Commisso, con un’entrata di 26,2 milioni di euro, di cui 25 provengono da Mediacom. L’Inter risponde con 25,6 milioni di euro, dati dalla somma di Socios, piattaforma dedicata ai Fan Token, a DigitalBits e a Lenovo. Subito dopo l’Inter ci sono poi Milan, Napoli, Lazio e Roma. Il Milan viaggia sui 15 milioni di euro, grazie agli accordi con Emirates e BitMex. Il Napoli invece ricava i suoi undici milioni dalla somma di MSC, Lete e Amazon, sponsor di manica. Lazio e Roma pur avendo entrate inferiori, hanno deciso di puntare su nuovi campi aziendali, visto che ci sono aziende dedicate a blockchain che finanziano le due formazioni capitoline.

Il calcio sempre più legato ad aspetti economico-finanziari

Come possiamo vedere per il calcio professionistico diventa sempre più importante il legame con aziende e sponsor di primo livello, senza dimenticare gli introiti dovuti ai diritti televisivi, che sono sempre più centrali per il circuito del calcio di serie A e di serie B. A questi bisogna inoltre aggiungere i diritti tv per le competizioni internazionali quali Champions League, Europa League e la nuova Conference League. Un punto di partenza fondamentale visto che ogni società deve fare importanti e sostanziosi investimenti in questo ambito. La cosa però più importante sono comunque i risultati ottenuti sul campo, visto che anche la vittoria di un titolo ha degli introiti che vanno direttamente nelle casse dei club vincenti. Anche il settore delle scommesse sportive in questi anni ha ottenuto buoni risultati sotto il profilo operativo e degli introiti, per quanto riguarda l’Europa e per l’Italia in particolare. In Italia ricordiamo che attualmente vincere lo scudetto vale 17 milioni di euro, mentre in totale alle prime classificate toccano 50 milioni di euro. Una cifra comunque piuttosto contenuta se si pensa che in Premier League, solo per la vincitrice ci sono ben 44 milioni di sterline, cioè 52 milioni di euro, mentre per le prime tre della classe il bonus è pari a 150 milioni di sterline, che sono quasi 180 milioni di euro. Un altro segnale che indica la disparità attuale tra il calcio italiano di club e quello inglese, in termini di incassi, spese e del volume d’affari complessivo.