Proteggere i portafogli dai problemi del mercato energetico

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Mentre la guerra in Ucraina continua, l’Europa sta lottando per ridurre la propria dipendenza dalle fonti energetiche russe. I costi dell’energia stanno facendo aumentare l’inflazione, facendo sorgere la possibilità di razionamenti. In Germania si è già iniziato a discutere di come gestire la riduzione delle forniture di gas nei mesi invernali. Le implicazioni di un simile esito sarebbero di ampia portata e dannose per la fiducia.

La Germania è il motore della produzione industriale europea. Se inizierà a razionare l’energia per le sue industrie principali, ci sarà un impatto significativo sulla produzione, sulla fiducia e sugli investimenti aziendali. Se si arriverà a questo punto, ci saranno vincitori e vinti sul fronte del razionamento dell’energia? In Europa, i vincitori del razionamento dell’energia sono pochi.In termini di aumento degli investimenti, mi aspetterei che le infrastrutture per il gas e l’elettricità ricevano una spinta, vista la necessità di affrontare gli squilibri di trasmissione in Europa e l’urgente tentativo di collegare i terminali galleggianti di GNL al largo della costa tedesca. Dovrebbero essere accelerati gli investimenti e i sussidi governativi. È anche possibile che la concorrenza industriale al di fuori della Germania, come l’industria automobilistica francese, possa beneficiare di una produzione inferiore e di tempi più lunghi per le consegne da parte delle controparti tedesche, spingendo i clienti a cambiare fornitore.

L’elenco dei perdenti del razionamento dell’energia è lungo, a partire dall’utenza residenziale, che dovrebbe razionare l’acqua calda e il riscaldamento. L’impatto più immediato è già stato avvertito dalle utility, come dimostra il salvataggio di Uniper. Ciò continuerà fino a quando rimarranno in vigore gli impegni di fornitura di gas, che dovranno essere rispettati a prezzi di mercato. L’industria tedesca subirebbe molte perdite, con segnali di interruzione della produzione che già arrivano da settori come la siderurgia e la chimica. L’implicazione a lungo termine è che la Germania potrebbe diventare un luogo meno attraente per fare affari, finché non riuscirà a risolvere la sua dipendenza dal gas, poiché i prezzi trasferiti ai consumatori saranno semplicemente troppo alti.

Da un punto di vista dell’asset allocation, per preparaci all’eventualità di una scarsità di energia, abbiamo valutato la nostra esposizione, che è bassa. Se questo scenario dovesse presentarsi e dovessimo registrare un aumento dei rischi cercheremmo di acquistare una protezione tramite credit default swap (CDS) indicizzati. Più ci avviciniamo all’inverno, più capiremo le intenzioni della Russia. Riteniamo che i tagli siano mirati a evitare che l’Europa riempia gli stoccaggi e ad aumentare la leva finanziaria della Russia nei mesi invernali.

Per questo monitoriamo attivamente i flussi di gas e i livelli di stoccaggio in Europa e ci confrontiamo con le società esposte al rischio per valutarne l’impatto potenziale.

In conclusione

Ci troviamo in un periodo particolarmente incerto per i mercati finanziari e l’economia globale. Lavoriamo a stretto contatto con le aziende per assicurarci che i leader aziendali siano ben preparati ad affrontare gli scenari avversi, avendo cura di posizionare le loro attività per beneficiare della crescita quando le circostanze lo consentiranno. La pianificazione degli scenari e la protezione dai ribassi sono elementi importanti della gestione del portafoglio che prendiamo molto sul serio. Grazie a queste protezioni, i gestori possono mitigare e minimizzare i rischi e posizionare i propri portafogli in modo da trarre vantaggio dalle opportunità che possono presentarsi.