Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Una nuova fase nel 2023

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A cura dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia

Il 2023 apre una nuova fase nella vita dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia

L’obiettivo, dopo un anno di preparazione, è quello della progressiva apertura verso il mondo del giornalismo e la società civile di tutta la regione. Evitando così quella “Sindrome della torre d’avorio” che pesa da tempo sulla vita dell’ente.

È un lavoro che comincia ovviamente dal miglioramento dei servizi agli iscritti. Ritardi, non legati alla volontà del Consiglio regionale eletto nel novembre 2021, hanno impedito la piena informatizzazione dell’attività di segreteria, e non tutto si svolge ancora con la fluidità desiderata. L’obiettivo primario degli uffici dell’Ordine è stato individuato con precisione ancora maggiore nei servizi agli iscritti e nell’azzeramento degli errori e dei disagi.

Le nuove forme di giornalismo

Apertura è innanzitutto apertura alle nuove forme di giornalismo. È stata per il momento sospesa dal Consiglio nazionale, e fino al 31 marzo, la nuova interpretazione delle norme sull’accesso al praticantato che era stata proposta: il Consiglio nazionale ha iniziato un dialogo con il ministero di Grazia e Giustizia – che esercita sugli Ordini, nel rispetto della loro autonomia, un’alta vigilanza – con l’obiettivo di modificare direttamente la norma di legge (l’articolo 34), in modo da dare più solidità alla riforma.

L’Ordine della Lombardia, da parte sua, ha introdotto una dichiarazione surrogatoria, al posto della dichiarazione dei direttori responsabili, per qualunque ragione manchi, utile per l’ottenimento dell’iscrizione all’elenco dei pubblicisti, purché sia evidentemente dimostrata l’attività giornalistica.Non basta, però. Abbiamo anche bisogno di conoscere e affrontare meglio i problemi della nostra professione, così come si presentano concretamente e su tutto il territorio regionale.

La Rete di referenti territoriali

La presenza nelle province lombarde è fondamentale. Il Consiglio sta studiando di creare, sulla falsariga di quanto accade nell’Ordine degli psicologi della Lombardia, la creazione di una rete di referenti territoriali, uno per provincia, selezionati però in base a progetti – di formazione per i colleghi o di sensibilizzazione del grande pubblico sul giornalismo – che saranno valutati e finanziati dall’Ordine. Il Consiglio ne discuterà al più presto.

Sport e diritti tv, Informazione e pubblicità: nuove Commissioni allo studio

L’esperienza della Commissione Presunzione di innocenza è stata molto positiva e sulla base di quel lavoro è opportuno strutturare meglio le Commissioni consultive tematiche, presenti in tutti gli Ordini delle altre professioni. La Commissione Presunzione di innocenza vedrà quindi ampliare la propria competenza, allargandosi in generale ai temi della Cronaca giudiziaria e cronaca nera.

Il Consiglio – che ha già approvato un regolamento generale per le Commissioni – sta però valutando l’istituzione di altri due organismi analoghi. 
Il primo organismo riguarda la Cronaca sportiva, nei suoi rapporti con le società sportive: molti colleghi, di giornali, tv, agenzie fotografiche trovano sempre maggiori ostacoli in nome dei contratti di cessione dei diritti tv.
Il secondo organismo è relativo ai rapporti tra informazione e pubblicità, che diventano più problematici – si pensi al brand journalism – in un periodo di crisi.

Nella costituzione dei due organismi, il Consiglio terrà conto anche delle candidature presentate dai colleghi, purché ovviamente la loro esperienza e le loro competenze siano appropriate.

Il documento sulla presunzione d’innocenza

La dimostrazione del ruolo che può svolgere una Commissione, presso i colleghi e presso il grande pubblico, viene dal lavoro della Commissione Presunzione di Innocenza (oggi Commissione Cronaca giudiziaria e cronaca nera).
Dopo l’audizione di esperti e di colleghi sul territorio lombardo, la Commissione ha elaborato, e il Consiglio ha poi approvato un documento complessivo (lo trovate qui) che – senza abbandonare la speranza che le norme vengano radicalmente riviste – invita le Procure a interpretare in senso restrittivo il decreto legislativo (il 188/2021), e indica il ruolo che l’Ordine intende svolgere. Il documento, diffuso a fine dicembre, sta avendo una certa eco anche tra gli operatori del diritto della Lombardia, ed è stato discusso in due eventi formativi congiunti (Ordine dei giornalisti e Ordine degli avvocati) il 17 e il 24 gennaio, alla presenza di Edmondo Bruti Liberati, ex procuratore di Milano, Marcello Viola, procuratore di Milano, Vinicio Nardo, presidente uscente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Andrea Soliani, presidente della Camera Penale di Milano, Nadia Germanà Tascona, consigliera segretario uscente dell’Ordine degli avvocati di Milano.
L’idea, ora, è di coinvolgere altri procuratori e prefetti, perché la discussione si ampli.

Presunzione d’innocenza: l’invito alle Procure

L’Ordine della Lombardia, nel suo documento, invita le Procure e la polizia giudiziaria ad applicare le norme del decreto solo alla loro comunicazione istituzionale. 
Più in dettaglio si auspica che il rapporto con i giornalisti sia rapido e continuo, che l’informazione diffusa da Procure e Polizia giudiziaria sia completa, che sia evitata ogni burocratizzazione nei flussi di informazione: le norme non devono impedire il necessario lavoro di verifica, da parte dei giornalisti, di notizie attinte a fonti private. Inoltre, che le norme non siano applicate a notizie che non siano, o non siano ancora, oggetto di indagini, in modo che non influiscano sulla cosiddetta cronaca nera e che l’organizzazione delle Procure sia adattata alle nuove responsabilità attribuite dalla legge.

Presunzione d’innocenza: gli impegni dell’Ordine

L’Ordine della Lombardia, da parte sua richiama tutti i colleghi all’esatto rispetto delle norme deontologiche in materia di presunzione di innocenza e di dignità dei condannati.
Ha invitato, nel pieno rispetto della loro indipendenza, le Scuole di giornalismo della Lombardia ad ampliare le ore di lezione dedicate al diritto penale, al diritto processuale penale, alla criminologia, in modo da approfondire, anche con esercitazioni pratiche, le modalità corrette per seguire attività di indagine e processi, e per leggere le carte processuali.
Si impegna a organizzare corsi e percorsi di formazione sugli stessi temi e a favorire il più ampio dibattito su questi temi, continuerà inoltre a vigilare sull’applicazione dei principi della presunzione di innocenza e a monitorare le modalità di applicazione delle norme anche da parte delle singole procure, con l’aiuto della Commissione sulla Presunzione di innocenza costituita a giugno 2022.

La strategia di comunicazione: sito, logo, new tabloid

L’auspicio, per il 2023, è che le nuove Commissioni che il Consiglio intenderà costituire possano seguire la stessa strada e incidere in modo duraturo nel dibattito sulla professione e sulla professionalità: l’Ordine vive del suo soft power, la capacità di incidere sulla cultura dei vari attori sociali.

Per ottenere questo risultato, per rafforzare il proprio soft power, è molto importante avere gli strumenti per comunicare. Con risorse decisamente maggiori di quelle lombarde, il Consiglio nazionale forense edita un quotidiano, il Dubbio.
Gli Ordini di Milano dei Commercialisti e degli Avvocati hanno potuto dar vita a una web-tv.
L’Ordine dei Giornalisti, nella consapevolezza che occorre prima aver qualcosa di concreto da comunicare, ha predisposto alcuni strumenti, selettivamente ben scelti. È stato così rinnovato il sito, prestando anche attenzione alla presenza iconica dell’Ordine con la creazione del nuovo logo, ed è stato rinnovato New Tabloid, il cui primo nuovo numero è stato dedicato alla Presunzione di innocenza, oltre che – come avverrà in modo continuativo – ai temi dell’innovazione nel settore. Allo stesso modo verrà rilanciata la presenza sui social, dando preferenza a Linkedin, più appropriato alla natura dell’Ordine.

La formazione: altri cinque mesi per completare i crediti del triennio 2020-2022

I giornalisti non in regola con l’obbligo formativo avranno tempo fino al 30 giugno 2023 per mettersi in regola con i crediti mancanti. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine, riunitosi a Roma il 25 gennaio, ha infatti approvato la proroga di sei mesi concessa dal Ministero della Giustizia del triennio 2020-2022 scaduto il 31 dicembre del 2022. La proroga è stata consentita in considerazione dell’evento pandemico che ha colpito il Paese. 
Per gli iscritti all’Ordine della Lombardia il recupero sarà possibile seguendo i corsi on demand predisposti dal Consiglio Nazionale dell’Ordine che saranno messi a disposizione degli iscritti a partire dal 15 febbraio 2023. In questi giorni, infatti, l’Ordine Nazionale sta approntando le necessarie modifiche alla piattaforma digitale che dovrebbero essere ultimate a metà febbraio e di cui sarà data notizia sul sito Odg.it e sul sito dell’OdG della Lombardia

La riforma della Formazione continua

L’opera di trasformazione della Formazione continua prosegue anche nel 2023.
I percorsi formativi, inaugurati dai corsi Bocconi sulla crescita economica, hanno incontrato il favore dei colleghi e costituiscono ancora oggi la modalità principale dell’ offerta formativa dell’OdG.
A breve si aggiungeranno due diverse modalità. La prima punta a dare immediatamente, sui grandi temi di attualità, i migliori strumenti per affrontarli.
La seconda privilegia la democratizzazione del sapere: a un prezzo molto basso, saranno offerti alcuni corsi che sarebbero altrimenti acquistabili a un costo decisamente più alto.