Assofondipensione, il quadro dei fondi negoziali

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Assofonpensione, Associazione di categoria dei fondi pensione negoziali, ha celebrato il proprio ventennale nell’ambito della propria Assemblea annuale nell’ambito della quale ha presentato i dati di sistema e ha presentato alcune proposte di rivitalizzazione del settore. Nel 2022 le adesioni ai fondi pensione negoziali sono cresciute del 10,1%, per un totale di 3,806 milioni di lavoratori iscritti con in particolare un incremento degli over 54 mentre appare ancora ridotta la percentuale degli under 34 anni. La gran parte degli aderenti si concentra nelle classi di età centrali (34-54 anni).

Si confermano poi i dati di sistema già evidenziati nella Relazione annuale della Covip con gap di genere ( il tasso di partecipazione delle donne è pari al 30,9%) e territoriale (i tassi di partecipazione più elevati si registrano nelle aree più ricche del Paese, in media tra il 35% e il 40% delle forze di lavoro).

Come rilanciare la previdenza complementare di secondo pilastro? Di fondamentale importanza appare la necessità di elevare la consapevolezza previdenziale con una specifica campagna informativa. Potrebbe essere poi utile una nuova stagione di silenzio assenso per favorire un incremento delle adesioni, pur nel rispetto della volontarietà della scelta. Occorre poi rendere i fondi pensione più appetibili anche agendo sulla leva fiscale riducendo la tassazione sui rendimenti e passando dalla tassazione sul “maturato” a quella sul “realizzato”.
Va ancora valutato, compatibilmente il vincolo di finanza pubblica, l’aumento del limite di deducibilità di 5.164 euro, almeno per i redditi più alti, e per coloro che aderiscono e versano contributi anche per un soggetto fiscalmente a carico. Va poi superato il criterio del pro rata per la tassazione delle prestazioni così come ci si è già mossi per quel che riguarda la RITA, la Rendita integrativa temporanea anticipata.

Assofondipensione evidenzia anche il ruolo dei fondi pensione negoziali italiani a supporto delle imprese italiane con un investimento con un veicolo ad hoc con Cassa depositi e prestiti, il Fondo italiano di investimento, con cui realizzati due fondi di fondi private equity e private debt, cui hanno aderito oltre 16 soci. Forte l’attenzione anche per i profili ESG.