Rischi cyber e cryptoasset, le opportunità del mercato

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La digitalizzazione del settore finanziario offre opportunità per i risparmiatori e gli investitori, ma è anche una “nuova frontiera” che presenta rischi inediti, a partire dalle sfide della cybersecurity e del mondo dei cryptoasset, con cui i regolatori nazionali e internazionali devono fare i conti. 

Se ne è parlato nel corso di un convegno sul tema The New Frontiers of Digital Finance, organizzato dalla Consob, che ha riunito intorno allo stesso tavolo alcuni dei protagonisti della vigilanza europea. 

“La digitalizzazione comporta benefici ma anche rischi, come ad esempio le crescenti minacce alla cybersecurity del settore finanziario”, ha detto Verena Ross, presidente dell’Esma (l’autorità europea di regolamentazione sui mercati finanziari). “Le infrastrutture finanziarie digitalizzate e tra loro interconnesse aumentano – ha aggiunto – la vulnerabilità rispetto ai rischi di attacchi cyber” anche per effetto del sempre più frequente ricorso, da parte degli operatori di mercato, a fornitori esternalizzati. Il nuovo regolamento europeo Micar (Markets in Crypto Assets Regulation), secondo Ross, “è un’importante pietra miliare nella disciplina dei cryptoasset”. 

Sul fronte della cyber-resilienza, è stato ricordato, è entrato in vigore il Dora (Digital Operation Resilience Act), cui dovranno rapidamente adeguarsi l’industria dei servizi finanziari e le autorità di vigilanza. Tuttavia, ha messo in guardia, “c’è moltissimo da fare in pochissimo tempo”. 

“Con l’arrivo del Micar  ( The Markets in Crypto-Assets Regulation che  fa parte di un pacchetto di misure in ambito comunitario, volte a consentire l’ulteriore sfruttamento, attenuando i rischi,  del potenziale della finanza digitale in termini di innovazione e concorrenza)  l’Europa – ha detto Elisabeth McCaul, del Consiglio di vigilanza bancaria Bce – si pone all’avanguardia nella regolamentazione dei cryptoasset. Ma il Micar da solo non basterà a colmare i divari normativi tra le varie giurisdizioni ”con il conseguente rischio di “arbitraggi regolamentari” a favore dei Paesi più permissivi. “I rischi posti dal recente stress dei cryptoasset sono rimasti contenuti grazie alle dimensioni ancora limitate di questo mercato e alla moderata interconnessione con le istituzioni finanziarie d’importanza sistemica”, ha osservato Carmine Di Noia, capo del direttorato Affari finanziari e d’impresa dell’Ocse. Ma “in uno scenario futuro con una maggiore adozione della finanza decentralizzata e una maggiore interconnessione, i mercati tradizionali sarebbero contagiati più facilmente”. Tuttavia a fronte dei rischi ci sono anche opportunità nuove per i risparmiatori, ha sottolineato John Berrigan, direttore generale della DG Fisma (Commissione europea). “La digitalizzazione favorisce l’inclusione finanziaria, contribuisce a sostenere le piccole e medie imprese, promuove la crescita sostenibile”. L’importante, ha concluso, è far sì che “a fronte degli stessi rischi corrispondano le stesse regole e la stessa vigilanza”.