Puntare sul Gaming ma attenzione al Tech

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L’industria del gaming ha raggiunto un fatturato annuale di 200 miliardi di dollari. In passato, era un settore di nicchia, ora trasformatosi in un fenomeno globale. Ad oggi, la spesa dei consumatori per il gaming è sostanzialmente superiore alla spesa per la musica e per il cinema (grafico sotto rappresentato). Inoltre, mentre in precedenza il
prototipo del consumatore del gaming era adolescente, oggi la demografia del settore si è ampliata, includendo sia i più giovani che i più anziani. I driver principali di crescita dell’industria sono i videogame che possono essere utilizzati sui propri smartphone ovunque ed in qualunque momento. Tencent, l’azienda cinese che produce la maggior parte dei giochi adatti a dispositivi mobili, ha avuto una crescita del 18% sulle vendite di questi ultimi, paragonata a un 2% per i giochi da PC e console.

Le aziende di gaming si sono espanse oltre alla pubblicazione dei giochi, creando piattaforme che includono social network, realtà virtuale, UGC (contenuti generati dall’utente) e non solo. Ad esempio, Tencent è un “one-stop shop”, con unità di business come WeChat per messaggiare, WePay per le transazioni commerciali e WeTV per l’intrattenimento interattivo, gli eSport e gli anime. Con una varietà tale di prodotti, i conglomerati di gaming utilizzano molteplici modalità di monetizzazione.

Tencent guadagna principalmente dal publishing, ovvero dalla produzione di giochi e software. Una volta pubblicati, gli utenti possono comprarli individualmente. Ad ogni modo, alcune aziende utilizzano le iscrizioni a pagamento per fornire una libreria di videogame, mentre altre li offrono gratuitamente e guadagnano con acquisti in-app e pubblicità. Per l’industria del gaming si prospetta un’ulteriore crescita grazie all’intelligenza artificiale.

Dopo il successo di ChatGPT, aziende di gaming come Tencent e Sony stanno sviluppando metodi per utilizzare questa tecnologia. L’AI aumenterebbe l’interattività dei giochi, che ha indotto la loro popolarità in passato. Inoltre, è opportuno sottolineare che le aziende cinesi di gaming, che negli ultimi anni hanno subito perdite a causa del controllo del governo sul tech, potrebbero diventare più competitive. Il governo cinese si sta mostrando intenzionato ad allentare il quadro normativo del settore. L’effetto di questo cambiamento insieme al termine della politica zero Covid, si riflette nei rialzi dei titoli di conglomerati di gaming cinesi. Ad esempio, Tencent ha avuto una crescita del +17.32% (HKD) da inizio anno. Infine, il gaming ha il potenziale di inserirsi in quelli che noi definiamo “quality trends”, ovvero trend a lungo termine investibili e profittevoli. Tra questi, la digitalizzazione è il più significativo, incorporando sottocategorie quali l’intelligenza artificiale e l’ecommerce, progressivamente più applicate nei video games.

I PREZZI DEGLI IMMOBILI AMERICANI: WEST vs. EAST

A febbraio, i prezzi degli immobili statunitensi sono calati, per la prima volta negli ultimi 11 anni, dello 0,2% su base annua. Durante la pandemia, i tassi bassi sui mutui hanno creato un boom del mercato immobiliare, alzando notevolmente i prezzi. Successivamente, per combattere l’inflazione la Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse, causando un rialzo dei tassi sui mutui a 30 anni, dal 4,42% un anno fa al 6,32% oggi. Questo aumento ha diminuito la domanda per gli immobili, riducendo i prezzi.

Analizzando la distribuzione dei dati, negli Stati Uniti notiamo un forte distacco tra i prezzi ad ovest, che sono diminuiti, e quelli ad est, che sono invece aumentati (grafico sopra rappresentato). In passato la costa ovest ha subito un aumento dei prezzi più significativo rispetto al resto del paese, in parte causato dal boom del settore tecnologico. Per esempio, dal 2012 al 2020 i prezzi degli immobili di San Francisco sono aumentati del 112%, rispetto al 58% nazionale. Di conseguenza, molti cittadini si sono spostati in zone con prezzi più sostenibili. Inoltre, il tech americano ha subito perdite nell’ultimo anno: l’indice Nasdaq è sceso del 15.52% (USD) rispetto a un anno fa. Le aziende tecnologiche hanno aumentato i licenziamenti e diminuito gli investimenti.

Inoltre, con il crollo di SVB, molte startup del tech ad ovest avranno difficoltà ad ottenere prestiti. Di conseguenza osserviamo le riduzioni dei prezzi più pronunciate nelle città associate con la tecnologia. Questo fenomeno dimostra l’importanza del tech per l’economia americana, con certi analisti che sostengono che un lavoro su cinque sia creato dal tech o faccia da supporto ad esso. D’altro canto, città nell’est come Miami hanno avuto una crescita occupazionale, attraendo progressivamente più aziende e lavoratori, che aumentano la domanda per gli immobili alzandone i
prezzi. La domanda è cresciuta nonostante il rialzo dei tassi d’interesse, perché i prezzi partivano da livelli accessibili. Nel 2023 ci potrebbe essere un’ulteriore riduzione dei prezzi a livello nazionale. Un calo dei prezzi degli immobili potrebbe rappresentare il raggiungimento dello scopo della politica monetaria della Fed, dato che contribuiscono all’inflazione. Ad ogni modo, dopo la crisi delle banche regionali, e il conseguente aumento dei tassi limitato a 25bps, il futuro del mercato immobiliare è incerto. Un ipotetico stop al rialzo dei tassi potrebbe incrementare la domanda e i
prezzi, ma la mancanza di fiducia nei mercati finanziari insieme a una possibile riduzione del credito, potrebbero avere l’effetto opposto. Sarà interessante osservare l’effetto dei cambiamenti sull’uguaglianza socioeconomica del paese.