Le opportunità dell’Intelligenza Artificiale e quelle del cambiamento climatico

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I CONTI DELLE BIG TECH USA

Questa settimana sono stati pubblicati i conti trimestrali delle grandi aziende statunitensi del tech. I leader del settore, tra cui Alphabet, Meta, Amazon e Microsoft, hanno annunciato ricavi in aumento sopra le aspettative. I risultati confermano l’importanza della digitalizzazione come trend che muove i mercati. Il Nasdaq Composite, indice composto per la maggior parte da aziende tech, è salito del 16,90% dall’inizio dell’anno, sovraperformando gli altri indici principali americani.

Analizzando i bilanci nel dettaglio, osserviamo la resilienza del settore. Alphabet ha avuto un aumento dei ricavi del 2,6%, arrivando a $68,9 miliardi. L’azienda ha anche annunciato un buy back delle proprie azioni di $70 miliardi, indicando un eccesso di capitale. Anche Microsoft è in crescita, con un +7,2% dei ricavi su base annua. Inoltre, Meta, nonostante le previsioni negative, ha riportato un incremento delle vendite dopo tre trimestri in calo. L’ultima a pubblicare i dati è stata Amazon, crescendo anch’essa sopra le aspettative. I risultati positivi sono in parte attribuibili alla riduzione dei costi, ottenuta grazie alla riduzione del personale. Certi analisti del settore sostengono che abbia prezzi eccessivi, con un rapporto prezzi/utili del Nasdaq al 30,50 rispetto al 19,78 del S&P 500. Tuttavia, il tech contiene vari trend di qualità, in grado di rimanere profittevoli a lungo termine. Per esempio, il cloud computing ha contribuito in modo significativo al successo trimestrale del settore. Con la digitalizzazione delle aziende e l’utilizzo sempre maggiore dei big data, il cloud computing è necessario per lo stoccaggio delle informazioni. Ad ogni modo, la crescita del settore sta rallentando. Di conseguenza, i conglomerati hanno annunciato un rinnovato interesse nell’intelligenza artificiale, con Meta che vi investirà $33 miliardi.

L’applicazione dell’AI ai motori di ricerca aumenterà la competizione tra i principali player in questo business. Inoltre, l’intelligenza artificiale può essere applicata ad altri settori. Per esempio, il settore sanitario verrà rivoluzionato dall’AI, utilizzata per analizzare i dati dei pazienti o monitorarli da remoto. Nel lusso potrà permettere shopping personalizzato per migliorare l’esperienza del consumatore e quindi aumentare le vendite. Con i vasti flussi di capitale utilizzati per sviluppare l’AI ulteriormente, il trend ha la potenzialità di trasformare l’economia tramite l’aumento della produttività. Bisogna ricordare che la crescita delle big tech è inferiore agli anni scorsi e che nei bilanci si trovano anche dati negativi, come la diminuzione degli utili di Alphabet, data dai costi inflazionati. Ad ogni modo, considerando il presente contesto macroeconomico, con alti tassi d’interesse e rischi di recessione, i conti mostrano la resilienza del settore, che continua ad offrire opportunità interessanti per gli investitori.

LA CRISI CLIMATICA E I MERCATI FINANZIARI APAC

Il cambiamento climatico nella regione Asia-Pacifica (APAC), composta da tredici paesi asiatici e oceanici, sta influenzando i mercati finanziari. I disastri naturali hanno sempre posto problemi per le aziende, ma la loro frequenza sta aumentando, creando una maggiore volatilità. Il clima porta rischi a livello globale. Tuttavia, l’APAC è stata la regione che ne ha subito il principale impatto nell’ultimo anno.

I disastri climatici creano incertezza e potenzialmente disruption, rendendo più difficile prevedere la domanda e l’offerta. Il fenomeno colpisce soprattutto i trasporti e la produzione delle materie prime, e di conseguenza attraversa le catene di fornitura che dipendono da esse. Inoltre, gli shock di approvvigionamento aumentano i costi delle aziende, tra cui quelli assicurativi. Infatti, quando aumenta permanentemente la probabilità di disastri climatici, le compagnie assicurative richiedono premi più elevati. Tra costi e imprevedibilità, gli investitori ritengono meno attraenti i settori esposti al rischio climatico rispetto ad altre industrie e zone geografiche. Per esempio, l’industria mineraria australiana è stata colpita dal ciclone più potente degli ultimi 10 anni, causando un crollo nel titolo dell’azienda mineraria Newcrest Mining Ltd. Inoltre, l’India ha avuto il mese di febbraio più caldo dell’ultimo secolo. Le temperature hanno causato morti elevate tra i bovini, inducendo una diminuzione nell’offerta di latte, di cui il paese è il produttore primario al mondo. Il conseguente aumento dei prezzi ha contribuito a un forte rialzo dei titoli delle aziende lattifere indiane (grafico sopra rappresentato). Questi eventi possono sembrare isolati, ma fanno parte di un fenomeno più grande.

Nel 2023, c’è la possibilità che si presenti il modello climatico “El Niño”, che renderebbe Asia e Australia più aride e calde. I mercati del sudest asiatico sarebbero particolarmente esposti ai rischi di questo clima. I cambiamenti climatici portati da “El Niño” potrebbero diminuire la capacità produttiva dei paesi della regione, riducendo la crescita e i flussi d’investimento diretti ad essi. Ad ogni modo, il cambiamento climatico potrebbe essere un’opportunità per l’indipendenza dell’APAC. Investendo per produrre energie rinnovabili, la regione potrebbe ridurre la sua dipendenza dall’estero e generare fino a $4,3 migliaia di miliardi di ricavi entro il 2030. A livello globale, secondo alcuni analisti la crisi climatica diminuirà i rendimenti azionari dell’industria del carbone fino al 138% nei prossimi dieci anni, aumentando però quelli del settore dell’energia rinnovabile del 97%. Di conseguenza, il clima offre sia rischi che opportunità, ma richiede cambiamenti nella regione Asia-Pacifica per salvaguardare i mercati finanziari.