Le raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia

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La Commissione europea ha fornito gli orientamenti agli Stati membri nell’ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo 2023 per costruire un’economia solida e a prova di futuro che garantisca competitività e prosperità a lungo termine per tutti in un contesto geopolitico difficile. 

La premessa di contesto che viene posta è che l’economia europea continua a mostrare resilienza in un contesto globale difficile.  I prezzi dell’energia più bassi, l’allentamento dei vincoli di offerta e un forte mercato del lavoro hanno sostenuto una crescita moderata nel primo trimestre del 2023, dissipando i timori di una recessione. Allo stesso tempo, mentre l’inflazione continua a diminuire, l’inflazione core si è rafforzata, provocando un ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie.

Le previsioni economiche della primavera 2023 prevedono che l’economia dell’UE crescerà dell’1,0% nel 2023 e dell’1,7% nel 2024. L’inflazione dell’UE è prevista al 6,7% nel 2023 e al 3,1% nel 2024.

Andando alle raccomandazioni specifiche per Paese esse sono suddivise in quattro parti, una sulla politica di bilancio, una per continuare o accelerare l’attuazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, comprese le loro revisioni e l’integrazione dei capitoli di REPowerEU, una raccomandazione aggiornata e più specifica sulla politica energetica in linea con gli obiettivi di REPowerEU. Se del caso, un’ulteriore raccomandazione sulle sfide strutturali in sospeso e/o emergenti.

Quali sono le considerazioni espresse per l’Italia?  Si sottolinea come il nostro Paese non soddisfa il criterio del deficit (assieme ad altri 13 Paesi, tra i quali anche Germania e Francia) né il criterio del debito (Francia, Italia e Finlandia). Per il futuro si raccomanda una politica fiscale prudente per arginare la crescita della spesa primaria netta, con un tetto dell’1,3% nel 2024.

In particolare, sebbene vi siano stati alcuni miglioramenti, persistono vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze nei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera

L’Italia sta affrontando sfide che, oltre a una solida attuazione continua del Pnrr, si sottolinea, beneficerebbero di ulteriori sforzi nelle ‘policy’, in particolare nei settori della tassazione, del quadro fiscale e dei sistemi pensionistici, nonché nei settori della demografia, del mercato del lavoro e dell’energia.

Andando a profili specifici per quel che riguarda gli aspetti fiscali la Commissione europea chiede di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e rendere più efficiente il sistema tributario adottando e attuando debitamente la legge delega sulla riforma fiscale, preservando la progressività del sistema tributario, migliorandone l’equità in particolare razionalizzando e riducendo le detrazione e le deduzioni fiscali inclusi l’Iva e i sussidi che hanno un impatto negativo sull’ambiente, riducendo la complessità del codice fiscale, allineando i valori catastali ai valori di mercato correnti

Si raccomanda inoltre all’Italia di garantire una governance efficace e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, per consentire un’attuazione continua, rapida e costante del Piano per la ripresa e la resilienza

Per quel che riguarda i profili previdenziali occorre rafforzare la sostenibilità del sistema pensionistico evitando misure temporanee che facilitino il prepensionamento e rafforzando il metodo di calcolo contributivo.