Europeismo convinto della Coldiretti. “L’aumento di fondi Pnrr alle filiere salva la spesa delle famiglie”

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Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per le integrazioni portate al Piano nazionale di ripresa e resilienza che hanno ripreso proprio le proposte avanzate dall’Assemblea nazionale Coldiretti di pochi giorni fa.

Pnrr, Coldiretti: “L’aumento di fondi alle filiere salva la spesa delle famiglie”

“L’agroalimentare Made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr con richieste di investimenti superiori alla dotazione – sottolinea Prandini – e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura e raffreddare il carovita che pesa sulle tasche degli italiani. Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore”.

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I prezzi di cibi e bevande sono balzati dell’11% a giugno con l’inflazione alimentare più alta da 40 anni che ha costretto i cittadini a spendere quasi 4 miliardi in più per mangiare a causa dei rincari, secondo l’analisi della Coldiretti, mentre volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9% nei primi cinque mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità.

La situazione di difficoltà si estende alle imprese agricole colpite dal maltempo e dal caldo che hanno decimato i raccolti e dai bassi prezzi che non molti casi non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori, a partire dal grano la coltivazione più diffusa nelle campagne, con i prezzi crollati del 40% rispetto allo scorso anno. In tale ottica i contratti di filiera sono fondamentali per lo sviluppo di prodotti 100% italiani per dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare Made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale, anche rispetto all’aumento dei tassi da parte della Bce che rischia di frenare gli investimenti delle imprese. Ma è importante anche l’aumento delle risorse per la logistica per ridurre il gap competitivo dell’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada ed è sempre più soggetto all’aumento dei prezzi di benzina e gasolio.

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Assemblea Coldiretti: verso un aumento dei fondi Pnrr per l’agroalimentare

L’assemblea nazionale si è tenuta il 18 luglio. All’incontro con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, hanno preso parte i ministri della Salute, Orazio Schillaci, dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale,  Antonio Tajani (vice premier e alla sua prima uscita pubblica come segretario di Forza Italia), per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto,  dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida (in collegamento), e il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo.

Ad aprire i lavori il segretario generale che ha ricordato alcuni risultati positivi ottenuti sul fronte europeo grazie al pressing della Coldiretti. Il primo è l’aver escluso gli allevamenti dalla direttiva emissioni, l’altro quello di aver ottenuto lo stralcio dell’articolo 9 della proposta di regolamento sul ripristino della Natura, mettendo così l’agricoltura al riparo dalla stretta green. Ma ha anche messo in guardia dai rischi che il blocco di ogni azione umana, per esempio sulla manutenzione dei fiumi, possa provocare, come è avvenuto recentemente in Emilia Romagna. “Certo ci sono molti oppositori, ma la battaglia la vinceremo – ha detto Gesmundo – grazie alla ricerca pubblica”. Coldiretti dunque resta sul fronte per contrastare in tutti i modi la rottura del paradigma uomo-natura- animali a cui puntano le direttive che vogliono ingabbiare la produzione e sostenere le nuove derive alimentari.

L’europeismo convinto della Coldiretti

Prandini ha ribadito l’europeismo convinto della Coldiretti, ma “quello dei padri fondatori dell’Unione europea, non degli affaristi o di chi difende i paradisi fiscali”.  La linea è quella della Ue unita nella diversità e la diversità sono le filiere agroalimentari. “Sulle emissioni – ha affermato Prandini – “siamo stati i primi a porre la questione della zootecnia e grazie alla interlocuzione della Coldiretti con tutti i gruppi politici abbiamo ottenuto il risultato, mentre il Copa Cogeca in un documento aveva dato la disponibilità a mediare. Ma non c’era nulla da mediare. Noi invece grazie alle alleanze con gli allevatori di altri Paesi abbiamo ottenuto la bocciatura della misura sulle stalle”.  E ha lanciato anche la proposta di trasformare l’Ismea in una Cassa Depositi e Prestiti per le filiere agricole e agroalimentari.