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Extraprofitti delle banche, in arrivo una lettera della BCE: “Netta censura alla tassazione”

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Il sito di Microsoft Start riporta questa anticipazione, ma la fonte sarebbero Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore

Christine Lagarde Bce
Christine Lagarde Bce© Imagoeconomica

La lettera sarebbe in partenza e non conterrebbe parole tenere. Mittente la Banca Centrale Europea, destinatari Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia. L’oggetto? La tassa sugli extraprofitti delle banche approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 agosto. Lo riporta il Corriere della Sera, secondo cui l’arrivo della missiva sarebbe “questione di giorni, un paio di settimane al massimo”.

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Tassa sugli extraprofitti: la lettera della Bce

La lettera esprimerebbe una “netta censura” al provvedimento che, secondo la numero uno della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, potrebbe essere “potenzialmente dannoso per l’economia e il credito”. Secondo la Bce, inoltre, sarebbe sbagliato intervenire d’autorità sui margini di interesse delle banche, “perché non si considerano i costi, e si indebolisce la loro capacità di resistere ad eventuali shock”, scrive il Corriere.

Le critiche riguarderebbero anche il metodo seguito dal Governo. Le contestazioni, in questo caso, sarebbero relative alla mancata comunicazione preventiva alla Banca d’Italia e a Francoforte. Secondo la Bce, inoltre, sarebbe sbagliato intervenire d’autorità sui margini di interesse delle banche, “perché non si considerano i costi, e si indebolisce la loro capacità di resistere ad eventuali shock”, scrive il Corriere della Sera. Dubbi anche sulla decisione di destinare il ricavato della tassa ad obiettivi generali di bilancio e non al rafforzamento delle garanzie sui depositi o a fondi per le risoluzioni bancarie.

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Il Sole 24 Ore riferisce comunque che “non si tratta di un’iniziativa” di Francoforte. La presidente Lagarde avrebbe ricevuto la settimana scorsa (e quindi a posteriori) “la richiesta ufficiale di consultazione” da parte del ministro italiano delle Finanze, secondo quanto previsto dalla normativa europea che stabilisce che le autorità nazionali debbano consultare la Bce “su ogni progetto di disposizioni legislative che rientri nelle sue competenze ai sensi del trattato” e, in particolare, per quanto riguarda anche “le norme applicabili agli istituti finanziari nella misura in cui esse influenzano la stabilità di tali istituti e dei mercati finanziari”.

La maggioranza di Governo resta comunque divisa sulla tassa e certamente il provvedimento sarà sottoposto a forti modifiche.

Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha inviato alla presidente Christine Lagarde il 10 agosto scorso, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la richiesta di “valutazioni di competenza della Banca Centrale europea” in relazione alla disposizione di materia di prelievo straordinario alle banche previsto dall’articolo 26 del decreto 104 del 10/8/23 approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 agosto.


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