L’indagine sulla spesa dei conti correnti della Banca d’Italia

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La Banca d’Italia ha pubblicato la consueta indagine annuale sulla spesa dei conti correnti che rappresenta sicuramente un utile spunto di riflessione in considerazione della predilezione che il risparmiatore italiano ha per la liquidità, spesso detenuta con motivazione precauzionale e in considerazione della necessità di
fronteggiare gli ancora elevati livelli di inflazione.

L’approfondimento raccoglie informazioni analitiche sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie nel corso di un anno e documentate negli estratti conto di fine anno. Per ciascun conto e per ciascun servizio ad esso associato sono rilevati il numero di operazioni svolte nel corso dell’anno e la spesa corrispondente, permettendo di calcolarne il relativo costo unitario. La stima della spesa viene calcolata sulla base degli effettivi comportamenti dei correntisti osservati nel corso di un anno intero e sulle condizioni concretamente applicate piuttosto che in funzione di ipotetici panieri di servizi fruiti dai consumatori.

La rilevazione svolta nel 2023 è stata condotta su oltre 12.000 conti correnti bancari selezionati a partire da 605 sportelli, 1.085 conti on line non riferibili a sportelli e 1.000 conti correnti postali, selezionati a partire da 50 sportelli postali. Quali sono i principali risultati? Nel 2022 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 9,3 euro rispetto al 2021, raggiungendo l’importo di 104 euro. La variazione della spesa è legata alla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 63,4 e per il 36,6 per cento all’aumento complessivo.

L’apporto più significativo è attribuibile alle spese fisse e in particolare ai canoni; le spese variabili sono cresciute sia per effetto della maggiore operatività della clientela sia per l’aumento dei costi delle operazioni. La crescita della spesa dei conti correnti online è stata molto meno pronunciata e pari
a 0,7 euro, raggiungendo l’importo di 33,7 euro; la spesa di gestione dei conti postali è passata da 58,0 a
59,6 euro. La commissione per la messa a disposizione dei fondi applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è rimasta invariata e pari all’1,7 per cento del credito accordato; la commissione unitaria di istruttoria veloce), applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente, è lievemente diminuita da 16,9 a 16,4 euro.