Turismo in Italia: i centri storici delle città nelle mani del sovraffollamento. Come salvarli dal degrado?

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Come l’industria del turismo di massa sta distruggendo le nostre città titola nel suo ultimo numero la testata Vanity Fair nella sezione Travel News.
E l’autrice dell’articolo, aggiunge: “A Venezia, per ogni residente ci sono almeno 21 turisti. Questo dato fotografa con brutalità la trasformazione delle nostre città storiche in parchi tematicidove il turismo di massa non è solo un fenomeno economico, ma il motore di una crisi demografica e culturale che consuma lentamente il cuore stesso delle città.”

Il turismo di massa è una questione complessa che, se non gestita in modo sostenibile, può avere effetti negativi sulle città e sulle comunità locali.

Sovraffollamento e perdita di autenticità

Se i centri storici delle città diventano affollati, con spazi pubblici occupati da turisti, si rende ovviamente difficile la vita quotidiana per i residenti. I negozi tradizionali vengono sostituiti da attività commerciali mirate ai visitatori, alterando l’identità culturale locale. Monumenti, piazze e altre aree di interesse subiscono un’usura accelerata.

Gentrificazione, impatto ambientale e aumento dei costi

La crescita di piattaforme come Airbnb ha reso più difficile per i residenti trovare alloggi accessibili. Molti sono costretti a lasciare le città a causa del caro vita. L’aumento dei trasporti e dei rifiuti contribuisce all’inquinamento: le città devono sostenere una domanda di acqua, energia e servizi spesso superiore alle loro capacità.

Ribadisce M.Alessandra Filippi: “La presunta ricchezza generata dal turismo di massa nasconde un impoverimento più profondo: mentre le casse comunali e quelle di albergatori, multiproprietari, grandi imprenditori, banche centrali, società multinazionali e tutta una fitta serie di soggetti terzi si riempiono di introiti turistici, le città si svuotano di quel capitale umano e culturale che le ha rese attraenti. È un circolo vizioso in cui il successo turistico divora proprio ciò che lo ha generato”. Al di là degli interessanti ed emblematici esempi positivi, portati dall’autrice, di città che hanno saputo reagire al fenomeno, come la tedesca Freiburg o la portoghese Porto, che cosa potremmo ipotizzare di realizzare in Italia nel prossimo futuro?

Soluzioni possibili

Regolamentazione del turismo: limitare il numero di visitatori con politiche di contingentamento (es. prenotazioni obbligatorie nei casi più importanti).
Promozione di un turismo sostenibile: incentivare i turisti a visitare luoghi meno noti per ridurre la pressione sulle mete più frequentate.
Protezione dei residenti: introduzione di normative per limitare l’uso degli affitti brevi e preservare le comunità locali.
Educazione dei turisti: sensibilizzare i visitatori sul rispetto per la cultura, le tradizioni e l’ambiente.

Investire nella cultura

Gli investimenti statali nella cultura sono fondamentali per promuovere la crescita sociale, economica e identitaria di un Paese. In Italia, con il suo immenso patrimonio storico, artistico e culturale, tali investimenti possono avere un impatto straordinario, ma è necessario un approccio strategico e sostenibile.

Valorizzazione del patrimonio: l’Italia possiede il maggior numero di siti UNESCO al mondo. Investire nella loro tutela e promozione può attrarre turismo di qualità e creare occupazione.
Crescita economica e coesione sociale: la cultura rafforza il senso di appartenenza e promuove il dialogo tra generazioni e comunità diverse. Investire in cultura stimola l’industria creativa, che contribuisce allo sviluppo tecnologico e sociale. Eventi culturali, musei e festival generano indotto economico per le città e le regioni, creando opportunità anche per il settore privato.
Manutenzione e restauro del patrimonio culturale: finanziamenti per la conservazione di monumenti, siti archeologici e opere d’arte. Collaborazioni pubblico-private per garantire risorse a lungo termine. Ingresso a pagamento per i turisti, ma gratuito o agevolato per giovani, anziani e famiglie a basso reddito. Digitalizzazione di archivi, biblioteche e musei per rendere il patrimonio culturale accessibile online.

Sostegno alla ricerca storica e alle arti contemporanee

Fondi per giovani artisti, registi, scrittori e musicisti. Promozione di festival, mostre e iniziative che valorizzino l’arte contemporanea. Finanziamento di progetti di ricerca storica e archeologica. Utilizzo di tecnologie innovative, come realtà aumentata e virtuale, per migliorare l’esperienza culturale.