Come potrebbe essere il futuro dell’edilizia sostenibile? Sognare un po’ non è vietato

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In primo luogo, il settore privato si sta muovendo anche in Italia, quindi le aziende edili si spera possano passare alle abitazioni modulari. Ma non basta: anche i modelli di finanziamento più innovativi e i produttori di materiali da costruzione si spera possano a breve rendere i loro processi molto più sostenibili.
In secondo luogo, il settore pubblico si è mosso. Si spera si possa arrivare sempre più a semplificare gli iter di autorizzazione (vedasi il tanto controverso decreto SalvaMilano (o forse meglio … SalvaItalia)
E infine, si spera che settore privato e quello pubblico parlino fra di loro per risolvere alcuni dei problemi che sono davanti agli occhi di tutti..
Prendiamo ad esempio la complessità insita oggi nel processo di costruzione. Questo può essere risolto solo se il settore privato e quello pubblico si accordano su cose semplici da capire come i codici edilizi unificati o gli standard tecnici, nel rispetto della creatività di architetti e designer.

Una crisi immobiliare sta travolgendo il mondo, e non è un’esagerazione. Le Nazioni Unite stimano che 1,6 miliardi di persone non abbiano un alloggio adeguato, e questa cifra potrebbe quasi raddoppiare, arrivando a 3 miliardi entro la fine di questo decennio. Molti fattori sono da biasimare: fallimenti politici, urbanizzazione, edilizia popolare insufficiente e, naturalmente, investitori che acquistano case non per viverci, ma per affittarle e ricavarne un profitto.

Il concetto di casa modulare

Il concetto di casa modulare è quello di un’abitazione costruita attraverso moduli prefabbricati, assemblati in fabbrica e poi trasportati e montati sul sito scelto. Questo approccio costruttivo si distingue dalle case tradizionali per diversi motivi:

Prefabbricazione – I moduli vengono realizzati in stabilimenti specializzati, con un alto controllo della qualità e dei materiali.
Montaggio rapido – Una volta pronti, i moduli vengono trasportati sul terreno di destinazione e assemblati in pochi giorni o settimane.
Personalizzazione – Le case modulari possono essere configurate in base alle esigenze dell’acquirente, con differenti layout, dimensioni e finiture.
Sostenibilità – Spesso realizzate con materiali ecologici e tecnologie di risparmio energetico, riducono gli sprechi di costruzione.
Costi e tempi ridotti – Rispetto all’edilizia tradizionale, i tempi di costruzione sono più brevi e i costi più prevedibili.

Tipologie di case modulari

  • Case modulari in legno – Leggere, ecologiche e con ottime prestazioni energetiche.
  • Case modulari in acciaio – Più robuste, adatte a condizioni climatiche estreme.
  • Case modulari container – Ricavate da container navali riadattati per un uso abitativo.
  • Case modulari di lusso – Soluzioni moderne e tecnologiche con design avanzati.

Differenza tra case modulari e case prefabbricate

Sebbene spesso usati come sinonimi, i due termini hanno una differenza principale: le case prefabbricate comprendono anche quelle costruite in parti (pannelli o sezioni) e poi assemblate in loco, mentre le case modulari sono fatte di moduli, pur diversi tra loro, ma già completi e pronti da collegare nel modo più creativo immaginabile.

Vantaggi:

  • Costruzione rapida
  • Qualità controllata
  • Efficienza energetica
  • Costo prevedibile

Non esiste più una soluzione unica

Ci sono molti concetti diversi di casa nel prossimo futuro. Uno è quello che noi definiamo accessibile, ovvero unità relativamente economiche: lo
standard potrebbe non essere uno dei più alti. Sono case che vengono costruite in modo super veloce e conveniente e anche i layout sono relativamente standardizzati.
In secondo luogo, vediamo emergere le unità condivise. Queste sono unità più piccole, potrebbe esserci anche il potenziale per modelli di affitti brevi.
In terzo luogo, ed è la parte emergente del fenomeno già ora, sono le unità che si rivolgono specificamente a un segmento di pubblico che si preoccupa davvero dell’ambiente. Quindi queste sono unità ad esempio sono concepite in modo da non produrre rifiuti. In questo modo, l’intero ecosistema diventerebbe un ecosistema più sostenibile, con case meglio isolate, che prevederebbero energia rinnovabile per riscaldarle. Quindi queste sono le unità che vedremo emergere. Le vedremo affermarsi prima nei centri più grandi, poi ovviamente espandersi nel territorio e in seguito
si spera anche diffondersi nei centri più piccoli e nelle campagne.

Ma non si tratta solo di aumentare la produttività, e ridurre i costi globali con un grande risultato anche in termini ambientali: anche la tecnologia renderà questi lavori più interessanti perché uno dei motivi per cui vediamo la carenza di talenti è che alcuni dei lavori ij edilizia non sono così
motivanti.
Utilizzando l’intelligenza artificiale e altre tecnologie renderemo questi lavori più ambìti, li renderemo più sicuri, li renderemo più attraenti e probabilmente coinvolgeremo una forza lavoro più diversificata con incarichi innovativi. Del resto… oggi è ancora una popolazione super maschile ad essere impiegata nei lavori edili, il che non contribuisce a una grande creatività, a una grande produttività e così via.

La tecnologia è davvero parte della soluzione in questo caso: il mondo dell’edilizia non farà parte del problema della disoccupazione, se questo aspetto potrà investire altri settori produttivi.