Bnp Paribas: il dividendo è responsabile

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Lanciata dall’asset manager francese una nuova strategia di investimento Sri, che punta sulle società che distribuiscono più utili

Concentrarsi sulle azioni con dividendo elevato, selezionando le società in base a criteri sia finanziari sia extra finanziari: è la nuova strategia di investimento responsabile (Sri) adottata da Bnp Paribas Investment Partners.

La società di gestione francese vanta più di 3 miliardi di attivi gestiti nelle azioni con dividendo elevato, una asset class che registra una crescita continua, favorita tra l’altro dall’attuale contesto di tassi bassi.

Integrare filtri ambientali, sociali e di governance (Esg) e criteri di analisi finanziaria ed extra finanziaria nella strategia sulle azioni europee con dividendi elevati, consente, afferma l’asset manager, di selezionare i titoli azionari che generano un rendimento importante e durevole.

L’approccio riguarda in particolare due fondi, Bnl Azioni Europa Dividendo e Parvest Sustainable Equity High Dividend Europe (con un patrimonio complessivo di quasi 800 milioni di euro), che integrano già questo nuovo approccio nella loro strategia d’investimento. Questi fondi sono destinati rispettivamente ai clienti retail di Bnl-Gruppo Bnp Paribas in Italia e agli investitori di 30 paesi tramite la gamma di fondi Parvest.

I titoli selezionati, precisa Bnp Paribas, dovranno essere conformi ai seguenti criteri:
• controllo dell’esposizione a tematiche controverse sotto il profilo Esg: rispetto delle politiche settoriali per le attività controverse (armi controverse, olio di palma, nucleare ecc.) e rispetto dei principi dello United Nations Global Compact;
• rispetto criteri Esg di base, per escludere le società che presentano le pratiche Esg peggiori all’interno di ogni settore di attività;
• politica distributiva che non infici la capacità d’investimento della società, escludendo le aziende che finanziano il dividendo con il debito o le riserve;
• ripartizione “equilibrata” dei risultati realizzati dalla società, tenendo progressivamente in conto gli elementi legati alla ripartizione del risultato tra azionisti, dipendenti e riserve.