Milano apre in verde dopo il venerdì nero

-

Piazza Affari, dopo un avvio incerto, si muove al rialzo, con l’indice Ftse Mib a più 0,7%. Negativi gli altri listini Europei

Avvio incerto per piazza Affari, reduce dalla peggiore seduta borsistica della storia: venerdì scorso, sull’onda della vittoria del Brexit nel referendum del Regno Unito, Milano ha perso il 12,5%, mentre oggi nelle prime battute l’indice Ftse Mib si è mosso in perfetta parità, per poi tentare un timido rimbalzo con l’indice Ftse Mib a più 0,67%.

Diverso, nelle prime battute, l’andamento degli altri listini europei, tutti in calo: Londra a meno 0,75%, Parigi a meno 0,6% e Francoforte a meno 0,45%.

Nella prima seduta della settimana, intanto, Tokyo ha recuperato terreno rispetto a venerdì, quando il Nikkei aveva ceduto l’8%. Questa mattina l’indice principale della borsa giapponese ha guadagnato il 2,4%. Nel resto dell’Asia, positiva anche Shanghai, per quasi un punto percentuale, mentre Hong Kong ha ceduto lo 0,6%.

Sul fronte delle valute si registra un nuovo forte calo della sterlina, che venerdì, nell’immediatezza dei risultati del referendum sul Brexit, ha perso il 10% toccando il livello più basso, verso il dollaro, dal 1985. In avvio di giornata la valuta britannica perde il 2%, a 1,3404 sul dollaro; contro l’euro il cambio è a 1,2153 (meno 1,3%). L’euro cede intanto terreno sul dollaro a 1,1028 (meno 0,8%). Lo yuan è stato inoltre svalutato dalla Banca centrale cinese che ha deciso un calo dello 0,9% a 6,6375 contro il dollaro (l’istituto ha la facoltà di intervenire sulla valuta, entro un range giornaliero del più o meno 2%).

Ancora in calo il petrolio: il Wti americano cede lo 0,48% a 47,41 dollari.

Prosegue invece la corsa ai beni rifugio: l’oro, già in rialzo dell’8% venerdì, ha iniziato la giornata con un aumento dell’1,5% a 1335,5 dollari l’oncia.

Sul mercato obbligazionario, partenza stabile per lo spread fra i titoli di stato decennali spagnoli e il Bund tedesco. Il voto spagnolo ha registrato una vittoria a sorpresa del Pp, che non conquista però la maggioranza in Parlamento; il Bonos rende 167 punti base in più rispetto al Bund, lo stesso livello della chiusura di venerdì.