Niente Borsa per Veneto Banca

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L’aumento di capitale ha raccolto sottoscrizioni pari al 2,23%. Il fondo Atlante avrà il 96,5% del capitale, e manca il flottante per piazza Affari

Come ampiamente previsto,  l’aumento di capitale di Veneto Banca segue l’identico copione della Popolare di Vicenza. L’aumento di capitale è stato un flop, con un misero 2,23% di sottoscrizioni al 2,23%. Al fondo Atlante va il 96,5% del capitale, a dieci centesimi per azione. E non ci sarà la quotazione in Borsa, perché il flottante non è sufficiente a soddisfare i requisiti regolamentari.

I primi a rispondere picche sono stati i soci, ai quali le azioni erano state offerte in opzione: ne hanno acquistate per poco più di 2 milioni di euro, sul miliardo offerto. Nessuna voglia di sottoscrivere nemmeno per gli investitori istituzionali. E, come recita il comunicato stampa diffuso venerdì sera “sono state presentate adesioni per un importo complessivo pari a euro 22.330.793,98 pari al 2,23% del controvalore dell’offerta globale”.

Il Cda ha dunque fissato il prezzo delle azioni al livello più basso della “forchetta”: dieci centesimi, per titoli che, fino a qualche mese fa, valevano oltre 40 euro. E per dieci centesimi ad azione Atlante si mette in cassa la banca veneta.

In ogni caso, prosegue il comunicato, “il perfezionamento dell’aumento di capitale consentirà di riportare i coefficienti patrimoniali della banca al di sopra della soglia minima stabilita dalla Banca centrale europea (10,25% a decorrere dal 30 giugno 2016): il CET 1 ratio pro forma per l’aumento di capitale si attesterà infatti (sia in regime transitorio che fully loaded) sopra l’11%”.

Niente piazza Affari però: Borsa Italiana, “con avviso n. 12564 del 24 giugno 2016, preso atto dei risultati dell’offerta globale, non ha disposto l’avvio delle negoziazioni delle azioni Veneto Banca sul mercato telematico azionario”.