La sfiducia nelle banche fa crescere la domanda di consulenza indipendente

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La nostra intervista a Luca Mainò, cofondatore di Consultique e membro del direttivo Nafop, in vista del prossimo congresso dei consulenti finanziari “fee only”

Il 15 e 16 settembre prossimi Consultique organizza la quinta edizione del Congresso nazionale dei professionisti e delle società di consulenza finanziaria indipendente “fee only”.

All’evento, che come di consueto si svolgerà a Lazise sul lago di Garda, parteciperanno i professionisti del settore e i rappresentanti dei maggiori gruppi finanziari internazionali.

Il tema di quest’anno è il futuro nelle sue diverse sfaccettature. Gli interventi di tecnici ed esperti affronteranno tutte le tematiche legate al futuro, non solo per quanto riguarda il mondo della consulenza finanziaria, ma nel mondo nel suo complesso. Perché, spiegano gli organizzatori, “per capire l’evoluzione del nostro settore è indispensabile comprendere ciò che avviene intorno a noi e percepire la velocità con la quale in ogni ambito si assiste a cambiamenti epocali”.

Ne parliamo con Luca Mainò, cofondatore di Consultique e membro del direttivo di Nafop.

La Legge di Stabilità 2016 ha previsto che, l’albo unico dei consulenti finanziari sia articolato in tre elenchi: quello dei “consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede” (gli ex promotori finanziari), quello dei consulenti autonomi o fee only, e quello delle società di consulenza finanziaria. Siete soddisfatti di questa impostazione?
Promotori, bancari, analisti, gestori, private banker, potranno scegliere tra la provvigione sulle vendite o la parcella direttamente dal cliente. Gli operatori guardano anche con curiosità alla rilevazione dell’organismo di vigilanza dei Consulenti Finanziari (OCF) che scadrà il 30 settembre, in cui tutti potranno manifestare il proprio interesse verso l’advisory indipendente. Consulenti indipendenti e SCF continueranno ad operare come sempre: facendo “solo” consulenza, senza toccare il denaro che rimane nella banca del cliente.

Come si stanno muovendo società e consulenti?
Nella prima fase, oltre agli indipendenti, molti associati a NAFOP, partirà chi da dieci anni attende l’albo previsto dal recepimento della prima MiFID risalente al 2007. Ci sarà più concorrenza che sposterà in alto l’asticella della qualità dei servizi. I promotori più esperti e con mentalità indipendente si stanno avvicinando in punta di piedi al fee only e sono tra quelli che più potrebbero trarre vantaggi da questa svolta europea verso la consulenza senza conflitti di interesse. In sostanza, perché dividere le proprie parcelle con la banca?

Anche la Mifid 2, prevista per l’anno prossimo, avrà un impatto importante per il settore della consulenza finanziaria. Cosa crede che cambierà?
Se verrà recepita dall’Italia in maniera corretta, MiFID 2 porterà più trasparenza ed informazione, ma solo per i clienti più informati.
Maggiori competenze degli advisor, fintech, strumenti di investimento più efficienti e intermediari più agili, genereranno benefici per tutto il sistema, ma solo gli investitori più attenti potranno coglierne tutti i benefici.

Quali altri temi saranno affrontati nel corso del prossimo Congresso nazionale?
Debora Rosciani sarà la madrina dell’evento ed intervisterà esperti di finanza ed economisti. Il tema del congresso di Lazise sarà il futuro. La prof.ssa Dogliatti ricercatrice della Fondazione Veronesi ci parlerà di nutrigenomica, mentre l’esperta di comunicazione Nicoletta Iacobacci ci svelerà come progettare un futuro “intelligente” e Giovanni Pede, esperto dell’ENEA, ci illustrerà le nuove frontiere dell’automotive. Nella conferenza istituzionale, oltre all’Organismo dei CF, ci saranno le associazioni del settore: Assoreti, NAFOP, ANASF, Assogestioni, EFPA, Ascosim, Felsa-CISL. Nelle conferenze si alterneranno giornalisti specializzati per porre agli ospiti le questioni calde del momento. Come sempre ci sarà la cena riservata, con la festa ad invito, presso Villa Pellegrini Cipolla, per una serata di svago e divertimento.

Le vicende che, negli scorsi mesi, hanno coinvolto banche e risparmiatori (mi riferisco in particolare alle obbligazioni delle cosiddette “banche salvate”) hanno mostrato una volta di più la necessità di una migliore comunicazione tra chi propone prodotti finanziari e di investimento e i risparmiatori privati. Che impatto hanno avuto sul mondo della consulenza finanziaria?
C’è una crescita sensibile della domanda di consulenza indipendente. Molti clienti hanno capito che bisognerebbe poter negoziare qualsiasi strumento finanziario, ovunque ci si trovi e al miglior prezzo e disporre di analisi, ricerca e consulenza finanziaria con parcelle adeguate e sostenibili. C’è sfiducia nell’offerta delle banche. La fascia alta della clientela vuole protezione e maggiore efficienza nella gestione degli asset, i piccoli sono preoccupati dalla solidità del sistema.