Usa, in frenata il settore dei servizi

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In agosto, a sorpresa, l’indice Ism non manifatturiero è calato molto più delle attese, attestandosi al livello più basso dal lontano febbraio 2010

I recenti dati macroeconomici americani, a partire dalla cruciale statistica sull’occupazione, suonano come una conferma delle previsioni degli investitori: il rialzo dei tassi nell’area del dollaro si allontana sempre di più.

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Anche l’ultima notizia, appena arrivata dall’Institute for Supply Management (Ism) statunitense, non è positiva per l’economia a stelle e strisce: frena, infatti, l’attività dei servizi misurata proprio dall’indice Ism che ad agosto si è attestato a quota 51,4 punti, in discesa rispetto ai 55,5 del mese precedente.

La sorpresa è forte, visto che gli analisti si aspettavano sì un calo, ma limitato a quota 55 punti.
L’indice si conferma sempre in zona espansione (superiore a 50 punti) ma il ritmo di crescita frena e anche bruscamente. Basti dire che il dato di agosto è il più basso dal lontano febbraio 2010.

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A determinare il peggioramento è stata la stagnazione dell’attività di business a 51,8 da 59,3 (58,8 le attese), dell’occupazione a 50,7 da 51,4 e degli ordini a 51,4 da 60,3, mentre la componente dei prezzi è arretrata marginalmente a 51,8 da 51,9.