miart 2020 annuncia il nuovo Curatorial Advisory Circle

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miart – fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea ha annunciato i membri del suo Curatorial Advisory Circle, una struttura di nuova concezione che, insieme al team curatoriale della fiera, contribuirà a delineare contenuti e scenari della prossima edizione.

La 25esima edizione di miart, organizzata da Fiera Milano e in programma dal 17 al 19 aprile 2020 (con anteprima VIP il 16 aprile), vedrà la collaborazione di 5 curatrici e curatori internazionali che prenderanno parte al nuovo Curatorial Advisory Circle, portando ciascuno una diversa esperienza e una differente visione, in un’ottica sempre più ampia di collaborazione.

miart è felice di dare il benvenuto ai membri del Curatorial Advisory Circle:

João Laia, Capo Curatore, Kiasma – National Museum of Contemporary Art, Helsinki
Steven Learner, Direttore Creativo, Collective Design, New York
Nana Oforiatta Ayim, Fondatrice, ANO Institute of Arts and Knowledge, Accra
Florence Ostende, Curatrice, Barbican Art Gallery, Londra
Fabian Schöneich, Curatore e Scrittore, Berlino

BIOGRAFIE

João Laia è capo curatore per le mostre a Kiasma – National Museum of Contemporary Art, Helsinki. Tra le mostre recenti che Laia ha curato si ricordano In Free Fall (2019) a CaixaForum, Barcellona; Vanishing Point (2019) a Cordoaria Nacional, Lisbona; Drowning in a Sea of Data (2019) e Transmissions from the Etherspace (2017) a La Casa Encendida, Madrid; foreign bodies (2018) a P420, Bologna; 10000 Years Later Between Venus and Mars(2017-18) a Oporto City Hall Gallery; H Y P E R C O N N E C T E D (2016) a MMOMA – Moscow Museum of Modern Art; e Hybridize or Disappear (2015) a MNAC – National Museum of Contemporary Art, Lisbona. Laia ha co-curato la 19° e 20° edizione del festival d’arte contemporanea Videobrasil (2014–18) a SESC Pompeia, San Paolo. Ha organizzato altre mostre, programmi di performance e screening a CCCB – Xcèntric (Barcellona), Galeria ZDB e MAAT – Museum for Art, Architecture and Technology (Lisbona), DRAF – David Roberts Art Foundation, Delfina Foundation, South London Gallery e Whitechapel Gallery (Londra), Parque Lage (Rio de Janeiro), Moderna Museet (Stoccolma), Kurzfilmtage – International Short Film Festival Oberhausen e CAC – Contemporary Art Center (Vilnius). Tra il 2012 e il 2013 Laia ha partecipato al master di ricerca CuratorLab a Konstfack, Stoccolma, e nel 2014 ha partecipato alla residenza curatoriale della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Ha editato A Multiple Community (SESC publishing, 2018), co-editato la monografia di Daniel Steegmann Mangrané intitolata Spiral Forest (Mousse Publishing, 2018) e scrive per riviste come Flash Art, frieze, Mousse, Spike e Terremoto.

Steven Learner è architetto, designer di interni, e curatore che vive a New York. Dal 1996 il suo studio eponimo di architettura e design di interni ha progettato edifici e interni per clienti come Christie’s, Guggenheim Museum, e Sean Kelly Gallery che sono stati ampiamente pubblicati da riviste di settore. I progetti che ha realizzato per clienti privati comprendono abitazioni per artisti importanti, collezionisti e galleristi e un museo personale di una nota collezione d’arte contemporanea. Nel 2013 Learner ha fondato Collective Design, creando la prima fiera di design moderno, vintage e collezionabile a New York. Attraverso il suo formato innovativo e sperimentale, la fiera ha permesso di esplicitare le tendenze contemporanee del collezionismo e ha creato una piattaforma per presentare numerose gallerie e studi di design giovani a un pubblico ampio e interessato. Nel suo ruolo di Direttore Creativo, ogni anno Learner ha selezionato la lista di espositori e commissionato installazioni a rinomati designer contemporanei tra cui Gaetano Pesce, Hella Jongerius e Nendo, così come istituzioni culturali tra cui Noguchi Museum, Design Academy Eindhoven, Storefront for Art and Architecture e Cranbrook Academy of Art. Nei prossimi mesi, Learner parteciperà a molte conferenze che discuteranno il design contemporaneo.

Nana Oforiatta Ayim è una scrittrice, regista e storica dell’arte. Attraverso il suo lavoro, ha cercato di capire le peculiarità dei contesti culturali, e ha cercato di dare voce a tale ricerca in modo che fosse rilevante sia per gli attori e le comunità locali, sia per il mondo più in generale. Oforiatta Ayim è direttrice di ANO Institute of Arts & Knowledge, con cui ha dato inizio all’Enciclopedia Culturale pan-africana, reimmaginando le narrazioni che attraversano e riguardano il continente; e il progetto Mobile Museums che si reca nelle comunità, ne raccoglie la cultura materiale e la mette in mostra per queste stesse comunità, creando così un dialogo sull’importanza delle narrazioni, della memoria e del valore. Ha tenuto molte conferenze sul concetto di narrazione culturale e sulla costituzione di organizzazioni in Africa, presso istituzioni come British Museum e Cambridge University. Oforiatta Ayim ha scritto per riviste come frieze e African Metropolitan Architecture, e pubblicherà il suo primo romanzo, The God Child, per i tipi di Bloomsbury Publishing nel 2019. Ha anche realizzato numerosi film, che assemblano finzione, racconto di viaggio e documentario, e che sono stati mostrati in musei come The New Museum, Tate Modern, e LACMA. Oforiatta Ayim è stata premiata con l’Art & Technology Award da LACMA nel 2015; con l’AIR Award, che “ha l’obiettivo di onorare e celebrare straordinari artisti africani che sono impegnati nel realizzare opere audaci, innovative, e che riguardano la sfera sociale”, nel 2016; e con la prima edizione del Soros Arts Fellowship nel 2018. È stata nominata da Apollo come membro della lista ’40 under 40′; da The Africa Report come membro della lista 50 African Trailblazers; da Okayafrica come membro della lista 12 African women making history; e come Quartz Africa Innovator; ed è anche il 2019 Global South Visiting Fellow presso Oxford University.

Florence Ostende è Curatrice a Barbican Art Gallery, Londra. Recentemente ha curato le mostre Into the Night: Cabarets and Clubs in Modern Art (Barbican, Londra), Daria Martin: Tonight the World (Barbican, Londra), The Japanese House: Architecture and Life After 1945(Barbican, Londra), Dioramas (Palais de Tokyo, Parigi; Schirn Kunsthalle, Francoforte), À Propos de Nice: 1947-1977 (Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nizza), Ugo Rondinone: I Love John Giorno (Palais de Tokyo, Parigi) e Pierre Huyghe: +/- (The Artist’s Institute, New York). È stata Curatrice Aggiunta a Dallas Contemporary (2011-14) e ha insegnato teoria dell’arte e storia delle mostre all’Università di Arte e Design (HEAD), Ginevra (2013-15). Ha scritto per numerosi cataloghi e pubblicazioni. È membro del comitato artistico di Fluxus Art Projects, Londra.

Fabian Schöneich è un curatore, scrittore ed editor che vive a Berlino. Dal 2014 al 2018 è stato curatore a Portikus, Francoforte, dove ha organizzato mostre personali e collettive con Minouk Lim, Ade Darmawan, Jana Euler, Lawrence Abu Hamdan, Shahryar Nashat, Amy Sillman, e Moyra Davey, tra molti altri. Ha lavorato come assistente curatore a Kunsthalle Basel dal 2012 al 2014 e ha curato le edizioni 2013 e 2014 di Performance Project di LISTE Art Fair a Basilea, che ha incluso, tra mole altre, performance di Aki Onda e Akio Suzuki, Adam Linder, Anne Imhof, Ligia Lewis, e Alexander Baczyński-Jenkins. Nel 2011 Schöneich ha co-organizzato la mostra e il programma “Melanchotopia” nel suo ruolo di assistente curatore a Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam. Dal 2012 ha lavorato come advisory curator per lo spazio espositivo SALTS, Basel/Birsfelden, e dal 2015 al 2017 come advisor per le sezioni Focus, Frame, e Live di Frieze art fair a Londra e New York. Recentemente ha editato la monografia completa del duo di artisti Daniel Dewar & Grégory Gicquel intitolata “Body of Work” così come la monografia di Ade Darmawan intitolata “Magic Center”.