FOMC, faro puntato sui possibili commenti su tassi e inflazione

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Nel percorso di avvicinamento all’odierna riunione del FOMC, la Fed è stata estremamente chiara nelle sue comunicazioni: il tapering è ormai definito, inizierà a metà novembre per arrivare all’interruzione definitiva dell’acquisto degli asset entro metà del 2022. Ecco, dunque, quali sono gli aspetti da monitorare.

Attenzione a qualsiasi accenno sull’evoluzione dei tassi d’interesse

Poiché dalla riunione del FOMC non riceveremo una nuova agenda o nuove proiezioni, bisogna vedere se ci saranno commenti da parte di Powell sulla possibilità di un rialzo dei tassi d’interesse durante il processo di tapering.Non ci aspettiamo un suo endorsement in questo senso, ma qualche indicazione sulla volontà del FOMC di cambiare il ritmo del tapering, accelerandolo in caso di necessità. Riteniamo che il FOMC preferisca decisamente un processo prevedibile: il rischio principale è che opti per un’accelerazione, qualora la pressione inflazionistica sorprenda al rialzo.

Quasi certamente, Powell ribadirà che il tapering, così come le condizioni affinché esso avvenga, non hanno nulla a che fare con il processo di innalzamento dei tassi d’interesse, evidenziando che le due situazioni poggiano su basi molto differenti.

Allo stesso modo, Powell probabilmente tornerà sul fatto che, stando ai dati sui salari, il mercato del lavoro ha ancora cinque milioni di occupati in meno che nel pieno della pandemia: un’affermazione da colomba per sottolineare che non è (ancora) il momento di pensare al rialzo dei tassi di interesse.

Il malessere attorno alla narrativa sulla transitorietà dell’inflazione

Poiché l’inflazione è rimasta decisamente troppo alta e troppo a lungo per essere tranquilli, riteniamo che i membri del FOMC abbiano perso un po’ di fiducia nell’idea che sia del tutto temporanea. Dato che i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento probabilmente si prolungheranno nel prossimo futuro e che l’inflazione legata ai servizi è destinata ad aumentare (a causa degli affitti), con il tempo per il FOMC la narrazione “temporanea” sarà sempre più difficile da mantenere.

Qualora la Fed dovesse essere costretta ad assumere una posizione più decisa sull’inflazione, e in questo meeting ci aspettiamo accenni in tal senso, i mercati finanziari potrebbero subire un aumento della volatilità.

Vale la pena notare che l’implementazione del budget fiscale ha iniettato un’enorme quantità di liquidità nel mercato negli ultimi 6 mesi. Questo processo sta giungendo al termine, ed è destinato a invertirsi nei prossimi trimestri: l’inasprimento delle condizioni di liquidità del dollaro giunge esattamente nel momento in cui la Fed inizia la riduzione del programma di acquisto di asset. A nostro avviso, questa sarà un’altra fonte di volatilità nei prossimi mesi.

Le sfide per i mercati, dal tapering alla crescita globale

La crescita globale sta rallentando, in parte per i problemi della catena di approvvigionamento. In Asia, la Cina potrebbe impiegare più tempo per riprendersi dal rallentamento della crescita causata da alcune precise scelte politiche; in Europa continuiamo a vedere problemi di approvvigionamento, e siamo preoccupati per le implicazioni dell’aumento dei prezzi dell’energia sulla crescita; negli Stati Uniti, la fiscalità potrebbe rappresentare un fattore di rischio. Pertanto, la Fed è pronta a ridurre l’accomodamento monetario in un contesto di economia in rallentamento: prevediamo che anche la combinazione di una crescita più debole e di un minore accomodamento della politica monetaria stimolerà la volatilità dei mercati finanziari.

Siamo solo all’inizio della crescita economica

Chiaramente, la combinazione dell’aumento dell’inflazione globale e della graduale riduzione degli stimoli monetari da parte della Fed mette pressione su molte banche centrali locali affinché cambino la loro politica monetaria. Ci preoccupa il fatto che ci siamo impegnati in un processo di inasprimento sincronizzato ma non coordinato della politica monetaria e che, nel complesso, rischiamo di agire un po’ troppo velocemente.

Come conseguenze sul resto del mondo, se la riunione del FOMC rafforzerà la percezione dei mercati che l’inflazione è diventata un grosso problema per la Fed, proprio nel momento in cui la crescita sta rallentando, la volatilità è destinata ad aumentare, e questo metterà pressione sulle banche centrali locali per accelerare il processo in corso di inasprimento della politica monetaria.

Tuttavia, è importante ricordare che, probabilmente, siamo ancora all’inizio della ripresa economica: in tutto il mondo la domanda è latente e c’è ancora una certa mancanza di risorse nell’economia. Di conseguenza, la ripresa ciclica può continuare per qualche tempo, anche se nel breve termine c’è la possibilità di un suo rallentamento e di una maggiore volatilità dei mercati finanziari.