Settore ortofrutticolo italiano: una panoramica dal 2017 a oggi

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Il settore ortofrutticolo è uno dei più importanti per l’economia italiana grazie ad una produzione fondata su pratiche e prodotti tradizionali con una qualità rinomata a livello internazionale, simbolo di quell’eccellenza che ha reso il Made in Italy così popolare nel mondo. Ma com’è cambiato in questi ultimi anni, anche in relazione all’emergenza Covid-19?

In questo articolo proponiamo una panoramica del settore ortofrutticolo che parte dal 2017-2018 e arriva fino al 2021. Fondamentali risultano i dati Euler Hermes sul settore ortofrutta, i quali presentano un report dettagliato grazie all’ampia banca dati Euler Hermes, società del gruppo Allianz che monitora quotidianamente la solvibilità di aziende di ogni dimensione, dalle multinazionali alle piccole realtà, a livello internazionale. La nostra analisi valuterà, quindi, non solo il mercato interno ma anche l’andamento dell’export, una componente importante per le aziende italiane che ha visto un’evoluzione significativa proprio in questi ultimi anni.

La situazione finanziaria delle imprese italiane tra il 2015 e il 2017

Il periodo compreso tra il 2015 e il 2017 non è andato affatto male per le aziende del settore ortofrutticolo italiano, le quali erano riuscite a implementare i propri indici di bilancio, sia per quanto concerne il reddito sia dal punto di vista della situazione patrimoniale. Lo dimostrano anche i dati i quali parlano chiaro:

  • Il giro d’affari globale ha registrato un aumento pari al 9,2% con una conseguente migliore circolazione della liquidità.
  • Gli indici di marginalità sono rimasti sostanzialmente costanti, sia a livello lordo sia a livello netto.
  • Particolarmente interessante l’andamento dei crediti nel triennio 2015-2017 che si confermano un asset importante. Per le imprese ortofrutticole italiane, infatti, un euro di capitale su tre risulta rappresentato dai crediti commerciali.
  • L’andamento dei mancati pagamenti in ambito internazionale si è mantenuto stabile. Un elemento positivo anche questo per la liquidità delle aziende.

Il triennio 2015-2017 è trascorso, quindi, secondo una sostanziale stabilità ma anche una crescita per le aziende italiane, non solo nel mercato interno ma soprattutto in quello estero. Lo conferma la liquidità interna delle imprese che non ha visto problematiche particolari da affrontare. Vediamo ora cosa è cambiato nel 2018, un anno chiave per il mondo ortofrutticolo italiano, soprattutto per quanto riguarda l’export.

Il settore ortofrutticolo in Italia: i trend di import ed export nel 2018

I dati inerenti al 2018 riflettono l’andamento positivo del triennio 2015-2017 con alcuni fattori degni di nota per il settore export nonché per le abitudini di consumo. Andiamo nel dettaglio:

  • Nel 2018 il settore ortofrutticolo rappresenta il 23% della Produzione Lorda Vendibile (PLV) nazionale e il consumo di frutta e verdura in Italia è aumentato del 3%. Si riscontra l’affermazione di trend nuovi e importanti, su tutti il biologico.
  • L’Italia nel 2018 si conferma al primo posto in ambito europeo per le denominazioni certificate DOP, IGP, STG e per tutte le altre certificazioni. Un elemento che testimonia l’alto livello dei prodotti ortofrutticoli del Belpaese.
  • I prodotti ortofrutticoli italiani, nonostante la loro indubbia qualità, registrano un calo per quanto riguarda il settore export durante il 2018, esattamente nella percentuale del 4%. Il motivo è da imputare soprattutto a problematiche legate ai fattori climatici ma non solo: alcuni Paesi hanno posto barriere fitosanitarie a protezione dell’import dei prodotti e la logistica è ancora frammentata. Le aziende italiane risultano, per questi motivi, meno competitive a livello globale, dove la clientela richiede un sistema di distribuzione organizzato. La logistica rappresenta, del resto, oggi ancora più di ieri, un elemento capace di fare la differenza nei diversi settori dell’economia e quello ortofrutticolo non fa eccezione.

Come si può vedere, quindi, nel 2018 il comparto ortofrutticolo italiano risulta in crescita e più competitivo all’interno del territorio nazionale mentre presenta problematiche da non sottovalutare per quanto riguarda l’export che è sì cospicuo ma potrebbe fare ancora meglio.

L’export del 2018 segna una diminuzione rispetto all’anno precedente per i prodotti non trasformati, ovvero quelli di agricoltura, pesca e silvicoltura, rispetto ai trasformati che presentano invece un bilancio attivo. Particolarmente cruciale per l’andamento negativo dei prodotti ortofrutticoli non trasformati è stata la politica proibizionista attuata dalla Russia che ha portato non solo forti limitazioni all’export italiano ma anche alla presenza di produzioni estere sui mercati interni. Un danno davvero importante che ha avuto ripercussioni anche nel 2019.

Il settore ortofrutticolo italiano nel 2019

Il 2019 ha mostrato un andamento resiliente del settore ortofrutticolo italiano, nonostante le difficoltà legate all’export, soprattutto all’interno degli Stati europei. Un dato che si è relazionato anche con le insolvenze aziendali che hanno presentato un aumento di circa il 6% per il terzo anno consecutivo rispetto al 2018 a livello globale.

Il mercato principale del settore ortofrutticolo del Belpaese è rappresentato dall’Europa occidentale che ha visto, tuttavia, nel 2019 una crescita economica ben al di sotto delle medie storiche, caratterizzata da un +1,7% per quanto riguarda le insolvenze aziendali con indici di default che sono arrivati al +2% in Francia, Spagna e la stessa Italia e a un +9% nel Regno Unito.

Nonostante questo, i dati italiani, se confrontati con quelli degli altri Paesi Europei risultano estremamente positivi e l’economia del Belpaese si è confermata ai vertici europei in questo settore così importante sia per l’import sia per l’export. Complice anche la ricerca da parte dei consumatori di prodotti di qualità e legati alle stagioni; quelli del Made in Italy da questo punto di vista davvero non hanno rivali, ecco perché riescono a essere costantemente acquistati e apprezzati.

Gli effetti della pandemia e la situazione ortofrutticola italiana nel 2021

Il settore ortofrutticolo in Italia ha dimostrato la propria capacità di resilienza anche durante la pandemia. Durante il lockdown si è registrata una crescita del 20% per quanto riguarda il consumo della frutta e del 13% della verdura. Il commercio estero ha riportato un dato importante, con una percentuale di crescita significativa rispetto all’andamento del 2019, ovvero un +5,9%, nonostante il calo complessivo delle quantità di prodotto esportate.

Il 2020 ha confermato la svolta green avvenuta da parte dei consumatori non solo italiani ma anche europei, alla ricerca di prodotti buoni e sani ma anche più facilmente conservabili e locali. Un settore all’avanguardia che si trova ora ad affrontare una sfida importante, quella del Green Deal, uno dei capisaldi del cosiddetto Recovery Plan che presenta un’obiettivo ambizioso, ovvero un’importante riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti prevista del 50% per gli agrofarmaci e del 20% per i fertilizzanti entro il 2030. Molte di queste imprese europee sono italiane.

Il 2020, quindi, è stato positivo per il settore ortofrutticolo italiano, primo in Europa per valore aggiunto con 31,3 miliardi seguito da Francia e Spagna, nonostante le conseguenze legate all’emergenza Covid-19. Durante la pandemia l’agricoltura è stato il settore che meglio ha sopportato i cambiamenti grazie al fatto che non si è mai fermato. Ora che l’andamento sanitario sembra essere in costante miglioramento si appresta a essere il punto di riferimento della ripresa nazionale. Le prospettive future, quindi, sono estremamente positive.