2022, l’anno della tigre

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Il nuovo anno cinese inizierà il 1° febbraio, e sarà l’Anno della Tigre: vigorosa, coraggiosa, ma emotiva e sensibile. I mercati azionari hanno ruggito durante le festività prima di fare un passo indietro la scorsa settimana, quando la Fed ha mostrato i suoi denti. Questo potrebbe riassumere bene i conflitti che dobbiamo attenderci nel 2022. Il ciclo attuale è ancora giovane e, mentre il Covid diventerà endemico, una solida spesa per investimenti capex e il ciclo di consumo sosterranno la ripresa in corso. Ma l’inflazione persistente sosterrà una normalizzazione della politica monetaria e le oscillazioni della Fed (inflazione vs. crescita) creeranno volatilità. In tre settimane il tasso OIS USD 5y3m è passato dall’1,35% all’1,75%, un valore più realistico ma ancora basso, considerando che l’inflazione breakeven 5y5y è al 2,50%. I problemi di sostenibilità del debito e stabilità finanziaria dovrebbero contenere i rendimenti a lungo termine, ma il probabile Quantitative Tightening della Fed rende prudente la nostra previsione del 2% a 10 anni.

Ci aspettiamo che il credito mostri resilienza, con una particolare attenzione alle azioni della BCE riguardo alle obbligazioni green. Anche le valutazioni e la pazienza della BCE offrono protezione ai titoli europei, ma un’asset allocation tattica, strategie di hedging e generazione di alfa saranno sempre più importanti. L’Europa sarà al centro dell’attenzione politica nel primo semestre, tra Ucraina, elezione del Presidente in Italia e le incerte elezioni francesi. Nel secondo semestre il focus si sposterà verso gli Stati Uniti con le elezioni di medio termine, dove Biden perderà la maggioranza parlamentare. Quali i rischi collegati? Un “errore” della Fed, una transizione energetica disordinata e una nuova variante del COVID sono in cima alla nostra lista.