Lo “stato dell’arte” della riforma delle pensioni

-

L’obiettivo temporale che era stato individuato per il prossimo intervento di riordino del sistema previdenziale era fissato tendenzialmente ad aprile in concomitanza con il nuovo Documento di Economia e Finanza.  A tal fine era ed è in corso un tavolo di confronto tra Governo e Sindacati che sta però scontando un sensibile rallentamento per effetto del grave conflitto in atto.

Qualche giorno fa in occasione delle festa della donna il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha proposto una ulteriore proroga di opzione donna prospettando l’ipotesi di rendere tale canale di pensionamento strutturale ( opzione donna ha infatti dal 2004 natura ancora sperimentale godendo di continue proroghe e differimenti). Altre ipotesi circolate  mezzo stampa hanno lasciato intendere che si starebbe ragionando anche su una proroga di un ulteriore anno di quota 102.  Va ricordato come i temi principali  oggetto di attenzione sono rappresentanti dalla pensione contributiva di garanzia per i giovani, dalla flessibilità in uscita e dal rilancio della previdenza complementare.

Come “dichiarazione di intenti” va poi citata la Direttiva 28 del 17 febbraio scorso del Ministero del Lavoro che evidenzia tra gli obiettivi proprio quello di contribuire ad un intervento sul sistema pensionistico, attraverso il dialogo e il confronto con le parti sociali, volto a garantire un sistema equo e flessibile nell’uscita dal mercato del lavoro.

Si sottolinea poi come proseguirà una sistematica vigilanza della sostenibilità sociale e finanziaria del sistema previdenziale obbligatorio monitorandone l’assetto complessivo al fine di consentirne una configurazione omogenea ai principi e criteri introdotti a partire dal 2012, e da ultimo alle novità di sperimentazione introdotte per la flessibilità in uscita con. quota 100″ e dai correttivi introdotti con  quota 102″, nonché al fine di valutare le possibili forme di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro compatibili con la sostenibilità del sistema previdenziale. Si prevedono poi interventi per lo sviluppo della previdenza complementare.