Corporate Sustainability Reporting Directive: le informazioni di carattere non finanziario
Il Parlamento Europeo ha adottato la Corporate Sustainability Reporting Directive (“CSRD”). Il Consiglio dell’UE dovrebbe adottare la proposta CSRD il 28 novembre 2022, dopodiché sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale. La CSRD entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione e gli Stati membri dell’UE avranno 18 mesi per recepire la direttiva nella legislazione nazionale.
Comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
Il CSRD sostituirà l’attuale regime ai sensi della direttiva dell’UE sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (“NFRD”) e si applicherà a tutte le grandi società dell’UE (indipendentemente dal fatto che siano o dove siano quotate). Anche le società extra UE con attività sostanziali nell’UE dovranno conformarsi. Anche le PMI quotate rientreranno nel campo di applicazione, ma avranno più tempo per adattarsi alle nuove regole.
Il CSRD introduce requisiti di rendicontazione più dettagliati su un’ampia gamma di questioni ESG in conformità con gli standard europei obbligatori di rendicontazione sulla sostenibilità (“ESRS”). Il gruppo consultivo europeo sull’informativa finanziaria dovrebbe consegnare la bozza dell’ESRS alla Commissione europea alla fine di questo mese e la Commissione dovrebbe adottare la prima serie di ESRS entro il 30 giugno 2023.
Il bilancio annuale
Le informazioni sulla sostenibilità dovranno essere riportate in una sezione dedicata della relazione degli amministratori (gestione) come parte del bilancio annuale, “etichettate” digitalmente in formato elettronico e soggette a revisione indipendente (inizialmente su base di garanzia limitata) . Le società segnalanti saranno inoltre tenute a includere informazioni ai sensi dell’articolo 8 del regolamento sulla tassonomia dell’UE.
Gli obblighi di segnalazione ai sensi del CSRD si applicheranno gradualmente come segue:
dal 1° gennaio 2024 (anno di riferimento 2025) per le grandi aziende di interesse pubblico (con oltre 500 dipendenti) già soggette alla NFRD
dal 1° gennaio 2025 (anno di riferimento 2026) per le grandi imprese attualmente non soggette alla NFRD
dal 1° gennaio 2026 (anno di riferimento 2027) per le PMI e le altre imprese quotate. Le PMI possono rinunciare fino al 2028.