Rishi Sunak rassicura i mercati e fa volare la sterlina
La scorsa settimana gli asset considerati rischiosi sono rimasti stabili o in rialzo in tutto il mondo, mentre i mercati stanno prezzando una leggera riduzione dei tassi terminali da parte delle banche centrali e, di conseguenza, sono calati i rendimenti. I mercati sembrano concedere al Primo Ministro Sunak il beneficio del dubbio sulle sue promesse di consolidamento delle finanze pubbliche britanniche e la sterlina ha sovraperformato rispetto a tutte le altre valute G10 per chiudere in netto rialzo rispetto al dollaro. L’euro ha perso terreno in seguito alle parole leggermente dovish della BCE. I dati economici e gli utili societari statunitensi sono stati pubblicati al di sotto delle aspettative, consolidando l’idea che il passaggio della Fed a un atteggiamento di attesa potrebbe non essere troppo lontano.
Questa settimana sarà cruciale per i mercati valutari e finanziari in generale. Mercoledì si riunisce la Federal Reserve, seguita giovedì dalla Bank of England. Si prevede che la Fed aumenterà i tassi di altri 75 punti base, così come la BoE. Tuttavia, in entrambi i casi, la chiave sarà la comunicazione ai mercati. Le banche centrali di Canada e Australia si sono già orientate verso un ritmo di rialzi più lento, quindi non saremmo sorpresi di vedere i funzionari della Fed orientarsi in questa direzione. La Bank of England si differenzia in questo, in quanto molto dipenderà dai non ancora definiti dettagli sui piani fiscali di Sunak. L’IPC preliminare dell’Eurozona di lunedì e il rapporto sui salari degli Stati Uniti di venerdì completeranno una settimana insolitamente densa per i mercati valutari.
EUR
Gli indici PMI di ottobre dell’Eurozona si sono indeboliti ancora mentre il PIL tedesco è cresciuto più delle attese. La BCE ha aumentato i tassi di interesse di 75 punti base ma le sfumature delle comunicazioni hanno suggerito un approccio accomodante. Come se non bastasse, l’inflazione tedesca è risultata molto più alta del previsto, con un tasso annuo dell’11,6%, ben il 10% in più rispetto al tasso overnight della BCE dopo il rialzo della scorsa settimana. Sia l’inflazione globale che quella di base dovrebbero continuare la loro ascesa in ottobre e pensiamo che la presidente Lagarde dovrà presto fare marcia indietro sulla sua politica accomodante.
USD
I dati di secondo piano relativi al mercato immobiliare, alla fiducia dei consumatori e agli ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti hanno suggerito che i rialzi della Fed stanno finalmente iniziando ad avere effetto. Anche i deboli guadagni delle aziende tecnologiche hanno contribuito a far pensare che forse stiamo raggiungendo un punto di snodo, almeno nel breve termine, e che la Fed potrebbe iniziare presto a rallentare il ritmo dei rialzi. La questione fondamentale, tuttavia, resta il mercato del lavoro, dove non si vedono ancora segnali di allentamento. Il rapporto di questa settimana arriva dopo la riunione della Fed di novembre, dove un rialzo di altri 75 punti base sembra ormai scontato e l’unica domanda da porsi è se il presidente Powell farà intendere che la banca centrale si sente a suo agio con le attuali aspettative di un tasso finale vicino al 5% il prossimo anno. Qualsiasi accenno alla tanto attesa svolta dovish da parte della Fed potrebbe provocare un brusco ribasso del dollaro.
GBP
Abbiamo visto i primi segnali che la crisi di bilancio ha avuto un impatto negativo sulla fiducia delle imprese nei PMI di ottobre, pubblicati più deboli del previsto. Gli altri dati macroeconomici sono stati più eterogenei e hanno superato di poco le aspettative, peraltro modeste. Tuttavia, le negoziazioni della sterlina continuano a essere concentrate sulla questione politica. La premiership di Rishi Sunak è iniziata in modo positivo, con le quotazioni della sterlina tornate ai livelli precedenti al disastroso annuncio del bilancio. Prevedere le decisioni e le comunicazioni della Banca d’Inghilterra è ancora più difficile del solito perché l’annuncio del bilancio di Sunak è stato rimandato a novembre e la posizione del MPC dipenderà chiaramente dai piani fiscali del governo. Ci si aspetta una settimana caratterizzata da un’elevata volatilità.