La manovra in prima pagina su tutti i quotidiani

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La Repubblica oggi in edicola apre così. “Una manovra da riscrivere” è il titolo. “La legge di bilancio in salita” afferma nell’occhiello. “La Ragioneria impone 44 correzioni al testo della maggioranza. Sbagliato anche l’emendamento per la stretta sul reddito di cittadinanza. Il governo pone la fiducia”.

La presidente del consiglio Giorgia Meloni afferma: “Non userò il fondo salva-Stati” e a proposito del Mes: “L’Italia non lo prenderà, lo firmo col sangue”. Sulla ratifica: “Decide il Parlamento. Manovra in Commissione per le modifiche, poi il ritorno in Aula: stasera la fiducia, domani il voto”.

“E’ una manovra che aiuta tante famiglie e arriva in un momento difficile. Verrà approvata, costi quello che costi, entro la fine dell’anno”, ha dichiarato oggi a Milano il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Licia Ronzulli, di Forza Italia, oggi afferma su Il Foglio: “Questo governo ha ottenuto la fiducia il 26 ottobre scorso. I tempi stretti sono stati obbligati, data la situazione. Ma in meno di due mesi abbiamo allestito una manovra di tutto rispetto, premesso che due terzi dei 35 miliardi erano giustamente vincolati per tutelare imprese e famiglie dal caro energia. Di fronte a un simile quadro economico, questa è la migliore manovra possibile”. E prosegue la capogruppo di Forza Italia al Senato: “Si può sempre fare di più. Il nostro obiettivo di legislatura resta quello di portare le pensioni minime a mille euro, e manterremo questo impegno. Con la Finanziaria facciamo un primo passo in questa direzione”.

“In questa manovra c’è l’idea del paese che ha Forza Italia, un Paese che obbedisce da un lato alle necessità degli ultimi e di quelli che non hanno capacità di produrre reddito, e quindi i pensionati, dall’altro quello di mettere le persone al centro della politica, e quindi il sostegno a famiglie e imprese” dichiara, oggi in un’intervista a Il Dubbio, il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulé.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in merito alla manovra di governo ha dichiarato: “La strategia era nel programma: far crescere la ricchezza per poterla ridistribuire. Abbiamo iniziato ad agire in favore dell’equità, del sostegno ai più deboli e alle imprese e per la semplificazione. Continueremo. Con più fondi a disposizione avremmo voluto fare molto di più. Soprattutto sul cuneo fiscale per aumentare i salari e diminuire il peso sulle imprese. Sulle pensioni. Per la formazione e la sanità”. 

Il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni commenta così ai microfoni della radio privata RadioAnch’io: “Ringrazio il Presidente del Consiglio perché in effetti è importante collaborare e conoscersi da molto tempo, ma io penso non ci sia un motivo di una grande discussione sul Mes: l’Italia è liberissima di utilizzare o non utilizzare questo fondo e io rispetto la posizione dea Presidente del Consiglio che ha dichiarato che non vuole utilizzarlo. C’è un altro tema e cioè una revisione dello statuto di questo fondo con la quale l’Italia ha concordato un paio di anni fa e penso che ratificare questo statuto modificato stia nelle cose un po’ perché pacta sunt servanda e un po’ perché non implica minimamente il fatto che poi si decida di utilizzarlo”

Per Alessia Potecchi del PD “la manovra che verrà approvata, a patto di evitare l’esercizio provvisorio, è totalmente inadeguata e non dà risposte esaustive alle esigenze sociali ed economiche del particolare e difficile momento che stiamo vivendo, con l’inflazione al 13%: non pone attenzione alle fasce più povere e allarga ulteriormente le diseguaglianze. Non ci sono al suo interno provvedimenti di carattere strutturale, ci sono 21 miliardi per il caro energia, ma non si capisce che fine hanno fatto il discorso del disaccoppiamento del gas dalle rinnovabili e le misure a prezzi calmierati per le famiglie e le imprese in difficoltà”.

In effetti la manovra si limita a prorogare il taglio del cuneo fiscale per i redditi bassi per un anno, il medesimo taglio che è stato fatto quando l’inflazione era la metà del livello attuale. Non c’è attenzione per il Mezzogiorno, non ci sono programmi di rilancio e investimenti. “Siamo in presenza di una vera e propria iniquità fiscale” aggiunge Alessia Potecchi “Ormai la progressività riguarda solo dipendenti e pensionati e a questo aggiungiamo l’aliquota ridotta dal 26% al 14% per i redditi da capitale che è un vero regalo ai contribuenti più ricchi che hanno tutto da guadagnare”.

Nella manovra non si parla nemmeno di PNRR, che dovrebbe essere il punto fermo su cui concentrarsi per portare a termine i progetti e i programmi in esso contenuti insieme alla parte dedicata alle riforme, che rappresenta una parte essenziale per il futuro del nostro Paese.

“Noi abbiamo presentato le nostre controproposte” conclude Alessia Potecchi. “Occorrono investimenti sul tema sanità, scuola, formazione, trasporto pubblico e territori, nel PNRR tra gli obiettivi c’è anche quello di ridurre l’evasione fiscale dal 18,5% al 15,8% e ci sono descritti tutti i passaggi e gli strumenti per farlo e questo ci permetterebbe di recuperare 12 miliardi all’anno di evasione fiscale, bisogna aumentare la tassazione degli extra profitti delle aziende, mettere in campo più risorse contro il caro energia, un tetto nazionale al prezzo dell’elettricità a 100 megawattora, un contratto sociale per famiglie e imprese in difficoltà, agevolazioni concrete e strutturate per favorire l’installazione di rinnovabili e attuazione immediata del PNRR dove sono contenuti programmi importanti su lavoro, occupazione, giovani, donne e investimenti green”.

Per Giuseppe Conte dei 5 stelle arriveremo alla fiducia senza una vera discussione: “Errori su errori, è un gioco dell’oca sulla pelle dei cittadini: è chiaro che la possibilità di discutere nel merito le misure, di dare un contributo anche per noi di opposizione, per migliorare queste misure che toccheranno la carne dei cittadini e delle imprese nel nuovo anno, questa possibilità non ci viene offerta perché è già annunciata la fiducia, quindi di fatto ci ritroveremo a votare una fiducia senza una vera discussione”.

Per Carlo Calenda addirittura, da qualche giorno, è inutile partecipare ai lavori in commissione: “Si danno mancette a tutti e non si fa nulla sulle emergenze del Paese, questa legislatura inizia malissimo, altro che ‘pronti’ … e se non erano pronti come andava a finire? E’ la testimonianza che tutti i proclami populisti svaniscono una volta entrati a palazzo Chigi”. 

Matteo Renzi rincara la dose: “Meloni e Conte sono due facce della stessa medaglia; quando la facevamo noi la legge di bilancio c’erano due letture parlamentari, c’erano emendamenti, discussione, dibattito, qui no, lavorano di notte, last minute, tagliano i soldi ai giovani per darli ai presidenti delle società di calcio e poi si lamentano che gli altri non sono coerenti. Incoerente è che Meloni all’opposizione sbraitava e quando è maggioranza fa quasi peggio di Conte”.

Giampaolo Berni Ferretti, capogruppo del gruppo misto al Municipio 1 di Milano, è decisamente negativo: “Avevano promesso di abolire il Reddito di Cittadinanza, ma in realtà il governo compra tempo – sette mesi – per riformarlo. E poi non un richiamo alle risorse del PNRR, né una parola sulle politiche attive o sulla flat tax al 15% di Salvini. Avevano promesso in campagna elettorale un profondo cambiamento. Certo finito il tempo della propaganda elettorale…”