Legge di bilancio: Le novità previdenziali nell’emendamento del Governo

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Il disegno di legge di bilancio è stato emendato con un intervento del Governo che contiene alcune innovazioni anche in ambito previdenziale.

Si interviene in primo luogo con una correzione sul meccanismo di perequazione previsto per il biennio 2023-2024, vale a dire il recupero dell’inflazione che per il prossimo anno è stato stabilito nel 7,3 per cento.

Nello schema  originario della manovra finanziaria si passa dai tre scaglioni di reddito pensionistico previsti dalla normativa originaria (100% dell’inflazione per la fascia di importo complessivo dei trattamenti pensionistici lordi fino a 4 volte il minimo INPS, 90% per la fascia di importo complessivo dei trattamenti pensionistici compresa tra 4 e 5 volte il predetto minimo, nella misura del 75% per la fascia di importo complessivo dei trattamenti superiore a 5 volte il medesimo minimo) e si dispone un meccanismo articolato su sei fasce di reddito, con una copertura decrescente fino ad un minimo del 35 per cento del tasso di inflazione.

L’emendamento introdotto ora dall’Esecutivo conferma in particolare l’adeguamento pieno del 100% all’inflazione per gli assegni fino a 4 volte il minimo, eleva dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo mentre per le pensioni di importo più elevato gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale ( dal 55% al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo).

Si interviene poi sulle pensioni minime per cui nel testo originario si prevedeva una integrazione una tantum dell’indicizzazione pari all’1,5 per cento nel 2013 e al 2,7 nel 2024. Ne sarebbe conseguito che la corrispondente percentuale di indicizzazione sale a circa il 120 per cento nel 2023 e a circa il 150 per cento nel 2024 . L’emendamento del Governo rafforza per il solo 2023 la rivalutazione delle pensioni minime per i soli over 75 prevedendo un incremento del 6,4% raggiungendo l’importo mensile di 597,3 euro mensili

Il Governo ha introdotto poi uno specifico articolo sulle Casse di previdenza dei liberi professionisti per cui si prevede entro il 30 giugno un decreto interministeriale Economia-Lavoro che ne fissi la cornice di una regolamentazione sui limiti di investimento cui dovranno attenersi gli Enti previdenziali per emanare propri regolamenti specifici