L’andamento del mercato immobiliare nella “lettura” della Banca d’Italia

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La Banca d’Italia ha pubblicato il “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”, relativo al 4° trimestre 2022 molto utile per comprendere l’evoluzione del mercato immobiliare.

Va ricordato come l’indagine riguarda l’andamento recente e le prospettive a breve termine del mercato degli immobili residenziali ed è condotta congiuntamente dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa e dall’Agenzia delle Entrate.

Secondo l’indagine condotta presso 1.446 agenti immobiliari dal 9 gennaio al 3 febbraio 2023, nel IV trimestre dello scorso anno le valutazioni di diminuzione dei prezzi delle abitazioni hanno leggermente superato quelle di aumento, per la prima volta dalla metà del 2021, anche se quasi due terzi degli operatori continuano ad attendersi prezzi stabili. Sono inoltre risultate più diffuse le attese di un calo delle quotazioni per il trimestre in corso. La percentuale di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione ha raggiunto un nuovo massimo dall’inizio della rilevazione nel 2009. Tuttavia, i nuovi incarichi a vendere si confermano in flessione e i giudizi di riduzione del numero dei potenziali acquirenti continuano a prevalere su quelli di aumento, anche se in misura inferiore rispetto al trimestre precedente. 

Lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è aumentato per il secondo trimestre consecutivo (all’8,8 per cento, da 8,4 nella precedente rilevazione), mantenendosi tuttavia su valori contenuti; anche i tempi di vendita sono risultati in lieve risalita (pur rimanendo in prossimità dei minimi dall’inizio della rilevazione.

La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è scesa al 65,3 per cento (dal 68,0). Il rapporto fra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile è rimasto su valori elevati, intorno al 77 per cento, pur in calo di quasi 2 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. È aumentata di 3,3 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione, portandosi al 28,2 per cento (il valore più alto dalla fine del 2015), la quota di operatori che segnalano difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti.

I canoni di affitto correnti e attesi sono segnalati nuovamente in rialzo.

 Le prospettive sulla situazione del mercato immobiliare rimangono sfavorevoli, anche con riferimento a un orizzonte biennale; secondo una larga maggioranza degli agenti nei prossimi dodici mesi l’andamento dell’inflazione al consumo inciderà negativamente sulla domanda di abitazioni e sui prezzi di vendita.