Indipendenza energetica: a fine mese il via al decreto modifica del PNRR secondo il piano RePowerEU

-

di Marco Merlo Campioni, CEO di save NRG

Entrerà in vigore, a fine mese, il decreto modifica del PNRR che prevede l’integrazione del  piano RePowerEu nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. Nella Comunicazione del 21 febbraio 2023, la Commissione dell’UE ha rimarcato come “i PNRR sono uno strumento per rispondere alla crisi  generata dal Covid-19 ed esacerbata dalle complessità geopolitiche innescate dall’invasione russa in  Ucraina. L’integrazione con il RePowerEu servirà ad incrementare la capacità attuativa dei PNRR,  aumentando lo sforzo per una più rapida transizione energetica”.

Il Piano, presentato dalla Commissione europea per far fronte alle difficoltà e al terremoto del mercato  energetico mondiale, si basa su quattro pilastri fondamentali: il risparmio energetico, la  diversificazione dell’approvvigionamento, la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti  rinnovabili, la combinazione di investimenti e riforme in modo strategico e mirato. Le misure  economiche integrative prevedono 225 miliardi di prestiti (stimati) non impiegati del Next  Generation EU, che potrebbero essere redistribuiti ed a cui vanno ad aggiungersi ulteriori sovvenzioni del fondo di ripresa e resilienza pari a 20 miliardi di euro. Le fonti di tale finanziamento saranno gestite  tramite il Fondo per l’innovazione (60%) e dal sistema di scambio delle quote ETS (40%). Sul fronte  nazionale bisogna, però, sottolineare che avendo l’Italia già utilizzato tutta la quota dei contributi a  fondo perduto (122 miliardi di euro), attraverso i prestiti resi disponibili dal dispositivo di ripresa e  resilienza, la quota dei fondi REPowerEU a disposizione ammonta a 2,7 miliardi di euro, ai quali si  può aggiungere fino al 7,5% dei capitali relativi alla programmazione 2021-2027 della politica di  coesione.

Gli Stati Membri dell’UE sono stati autorizzati a inserire – preferibilmente entro il 30 aprile 2023 – un  capitolo dedicato al RepowerEU nei loro PNRR, così da veicolare i finanziamenti e attuare le misure  necessarie. Il termine ultimo è fissato al 31 agosto 2023.

Tra gli obiettivi degli investimenti, previsti dal piano, troviamo: l’espansione delle rinnovabili,  resilienza e sovranità delle catene di valore strategiche, economia circolare, re-skilling ed up-skilling  della forza lavoro, comunità energetiche, supporto alle micro imprese e alle Pmi, misure di contrasto  alla povertà energetica, l’aumento dell’efficienza energetica negli edifici e nelle infrastrutture  energetiche critiche, l’incremento della produzione e l’adozione di biometano sostenibile, l’idrogeno  rinnovabile o privo di combustibili fossili. Inoltre, durante i negoziati, i deputati dell’UE hanno convinto  i Paesi membri a destinare almeno il 30% della loro spesa nell’ambito di REPowerEU a misure  multinazionali per eliminare le carenze strutturali esistenti in termini di trasmissione, distribuzione e  stoccaggio dell’energia, nonché per aumentare i flussi transfrontalieri, anche se effettuati da un solo  paese UE.

Si tratta di una misura necessaria per contrastare una delle debolezze strutturali più grandi dell’Italia  e un’occasione per affrontare una delle sfide che non può più essere rimandata: liberare il Paese dalla  dipendenza energetica dall’estero. Una sfida che rimarca la necessità di vedere un reale impegno da  parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese e PA devono unire le forze e agire  responsabilmente per accelerare la transizione verso le fonti rinnovabili. Solo così potremo garantirci  un futuro economico sostenibile e realmente competitivo.