Il Convegno Internazionale Italy Discovery & Countryside avvia la valorizzazione dei territori minori in Italia

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Italy Discovery & Countryside ieri a Trezzo sull’Adda, durante il Convegno Internazionale “La campagna, straordinaria risorsa del turismo ricettivo” ha presentato gli obiettivi dell’iniziativa, patrocinata da Il Ministero del Turismo, Città di Trezzo sull’Adda, Il Ministero della Cultura, Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’UNESCO e l’Agenzia Nazionale del Turismo.

Il Convegno Internazionale – articolato su due giornate con una fitta serie di interventi – rappresenta un’importante iniziativa nell’ambito della tutela e della valorizzazione del territorio nazionale e nella promozione del turismo esperienziale nelle campagne italiane.

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Intervistiamo Roberto Perticone, presidente di ITALY DISCOVERY e Loubna El Bhara vicepresidente di ITALY DISCOVERY

Intervista

Questo convegno è dedicato ai territori minori. Come vi è sembrato lo svolgimento? Siete soddisfatti del pubblico che è arrivato e del potenziale che si è sviluppato durante i colloqui?

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Roberto Perticone: “Sì, io credo che i temi che dovevamo toccare siano stati molto centrati. Ogni intervento è stato un intervento di spessore che ha contribuito a chiarire la nostra missione da un lato e ci consente di presentare ai partner e al principale nostro interlocutore che è il Governo (partecipazione con il Ministero del Turismo, dell’Agricoltura, degli Esteri) i nostri progetti. Quindi l’obiettivo è stato raggiunto in termini di promozione di noi stessi, ma anche del progetto complessivo, perché sono emerse alcune cose con il Ministero degli Esteri e con i “Borghi più belli d’Italia” che ci fanno pensare ad un importante sinergia.

Chiediamo a Loubna El Bhara: Come hai vissuto emotivamente per questo convegno?

“Io sono molto sensitiva, quindi ho sentito una grandissima emozione stamattina. Già ai primi saluti mi tremavano le gambe. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato per gli interventi, per le presenze dei relatori, gli argomenti affrontati e quindi dico: che bello lavorare con Roberto Perticone”.

Roberto, so che per la tua storia passata sei molto vicino agli italiani all’estero. Pensi di comunicare anche ai paesi stranieri?

“Assolutamente sì, questo sarà l’obiettivo insieme al Ministero degli Esteri, insieme a chi ci seguirà dal punto di vista della stampa. È’ una risorsa enorme”

I temi del Convegno

Nella prima giornata l’attenzione si è focalizzata sull’impegno del governo verso le nuove frontiere del turismo d’eccellenza e sull’importanza dell’innovazione tecnologica legata al turismo sostenibile, a supporto della nuova politica di valorizzazione dei territori. Si è parlato di “La Cultura e la Coltura”; “Il Soggiorno nei campi e nelle fattorie”; “l’Italia dei borghi e delle dimore d’epoca, dei piccoli centri rurali, delle eccellenze produttive italiane sui nostri territori”; “Gli eventi, le sagre paesane, la cultura del territorio, l’arte e la bellezza diffusa, salute e sport”; “la cucina contadina di qualità”; “I percorsi esperienziali”.

Numerosissimi i relatori: qui il link al nostro articolo precedente con il programma della giornata

Intervista a Nello Musumeci, Ministro per la Protezione civile

Che cosa le è sembrato importante di questo convegno a Trezzo d’Adda e come ha apprezzato il successo di chi lo ha organizzato?

“Emerge tanta passione, credo che sia un atto d’amore nei confronti di questa terra. È una terra suscettibile di sviluppo economico, ha tutto quello che serve per predisporre un progetto turistico che contenga vari segmenti, dalla buona cucina al paesaggio, al contesto naturalistico, alla accoglienza. Il turista oggi si sottrae allo stress delle grandi città e cerca luoghi in cui può ritrovare sé stesso, la propria dimensione. Se riusciamo a mettere in sicurezza il territorio, lo rendiamo, dal punto di vista economico, più importante.
Un territorio sicuro è un territorio attrattivo e la sicurezza passa attraverso una seria campagna di prevenzione, perché un territorio è esposto a vari rischi e per poterli affrontare occorre essere preparati. Per essere preparati occorre seguire le norme preventive verso le quali in generale gli italiani non siamo propensi. Il mio compito da Ministro per la protezione civile è quello di promuovere il valore e la cultura del rischio, una cultura dalla quale siamo ancora lontani nonostante le esperienze difficili che abbiamo dovuto registrare negli ultimi anni”.

Nella foto: Nello Musumeci con Loubna El Bhara

Intervista a Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito

Qual è stata l’importanza di questo convegno per i suoi progetti futuri?

“Questo convegno è importante perché l’argomento trattato è l’importanza dell’agricoltura, del turismo legato all’ambiente. Questo può essere una risorsa nel nostro territorio nazionale, grazie alla presenza di numerosi borghi e di luoghi in cui si può coniugare arte e ambiente. Le scuole che si occupano di questi indirizzi possono avere da questo convegno degli spunti interessanti per rendere più concreto il loro insegnamento”.

I licei sono il cuore della formazione dei giovani in Italia, come li valuta?

“I licei sono indirizzi di eccellenza nel nostro sistema d’istruzione. È importante valorizzarli e renderli specifici nella loro unicità con materie imprescindibili come il latino. Ogni scuola è importante, non ci devono essere scuole di serie A e serie B. Abbiamo appena fatto una riforma per valorizzare i tecnici e professionali. Però sarebbe, secondo me, sbagliato dare a tutte le scuole la stessa denominazione”. Nella foto da sinistra: Loubna El Bhara, il ministro Musumeci e la sottosegretaria Frassinetti

Intervista a Federico Romani, presidente del Consiglio Regionale della Lombardia

Questo evento è basato sui piccoli borghi; in realtà la Lombardia è spesso orientata verso le grandi città. Come possiamo affrontare questo tema in una regione come la Lombardia?

“La Regione Lombardia è sicuramente vicina alle grandi città, ma è anche vicino ai piccoli borghi, tant’è che spesso sono stati promossi degli ordini del giorno e delle mozioni in favore dei piccoli borghi per creare il famoso censimento dei piccoli borghi e promuoverli anche con risorse, attraverso i mezzi che si possono offrire a tutte le comunità. E io, come Presidente del Consiglio, mi sono anche fatto promotore in Ufficio di Presidenza di una legge a favore delle pianure e dei borghi per destinare alle associazioni o agli enti che promuovono appunto il singolo borgo, la valorizzazione del borgo stesso”.

Il ministro Musumeci ha parlato di prevenzione. Credo che la Lombardia sia virtuosa in questo senso. Ma c’è ancora qualcosa che non va? Cosa va migliorato in termini di prevenzione in Lombardia?

“Penso che la Lombardia sia un esempio di avanguardia, un modello per quanto riguarda la Protezione civile; io stesso ho assistito, l’altra settimana a quanta passione, entusiasmo, voglia di partecipare, di capire e insegnare ci sono nelle persone, anche in chi non è volontario. E di quanto sia importante intervenire sui propri territori in fatto di sicurezza. Chiaramente si può fare di più sulle alluvioni, oggi l’emergenza climatica c’è in alcune stagioni ed evidentemente bisogna destinare più risorse per consentire, in caso di alluvione, lo smaltimento più veloce dell’acqua dalle strade piuttosto che dalle esondazioni dei fiumi. Quindi forse è lì che bisogna intervenire”.

Questo è già un qualcosa che in Giunta, in Consiglio regionale è molto chiaro ed evidente; quindi, sicuramente ci sarà e c’è già un intervento con risorse disponibili da far transitare sui piccoli comuni o anche sui Comuni che hanno più difficoltà e intervenire con una prevenzione anche tecnologica, ad esempio con filtri piuttosto che interventi che consentano di drenare le acque e comunque sostenere interventi calamitosi.”

C’è stato un evento a Roma al Senato nel marzo scorso, in cui la Società Proger ha presentato un accurato studio sui problemi dell’acqua in Italia: uno dei temi era la preparazione di invasi nuovi proprio per provvedere ai momenti di emergenza. Questi invasi possono ridurre o addirittura eliminare i rischi di alluvione: è previsto anche da noi in Lombardia?”

“Sì certo, ad esempio sulla bacinizzazione del Po è prevista una serie di barriere che consentano l’attraversamento sia commerciale che lavorativo, turistico e di ogni tipo; che permetta di avere meno piene, i livelli di acque più gestibili come anche l’istituzione di filtraggio migliore per il drenaggio delle acque in caso di eventi calamitosi”.

Il parere del pubblico

“Noi abbiamo partecipato con molto favore questo convegno” dichiara Leonardo Cesarini, diettore commerciale di TreNord “perché ci occupiamo di treni e soprattutto ci occupiamo delle gite in treno. Abbiamo lanciato qualche anno fa un’operazione specifica che sta riscuotendo un successo incredibile: abbiamo milioni di biglietti venduti alla scoperta della Lombardia.

Se Italy Discovery si rivolge alla campagna siamo assolutamente in sintonia perché il treno è sostenibile. Il treno ama la campagna. Non so se vi ricordate Pozzetto nel film: “Il treno è sempre bello” (nell’immagine a fianco) . Siamo in assoluta sintonia in temi di valori e di obiettivi che è quello di portare sempre più gente in treno la scoperta della campagna lombarda e delle bellezze della Lombardia.

Il treno è sostenibile per definizione, è il mezzo di trasporto più sostenibile che c’è.  È sempre stato elettrico. In più, tutto il programma di nuovi treni che stiamo immettendo in Lombardia è di per sé circolare. A parte il progetto H2O dove stiamo immettendo per primi in Europa e in Italia treni a idrogeno, quindi assolutamente sostenibili. Poi, gli altri treni: I Caravaggio, i Donizetti e i Stadler, che sono già sui binari della Lombardia, sono fatti con materiali riciclabili in altissima percentuale e chiaramente hanno consumi ridottissimi”.

A Beniamino Anselmi di Entheos che si occuopa di Telemedicina abbiamo chiesto: come siete partiti con il progetto? “Un giorno sono andato a occuparmi di campi di paddle in Spagna, tornando con il mio amico Stefano Erranio, ex-calciatore del Milan, abbiamo pensato che tutti questi dilettanti che fanno sport, sport anche violenti, avrebbero bisogno di monitoraggio della salute. Allora siamo partiti da qui per studiare la telemedicina. Ci siamo incontrati con strutture israeliane che sono molto capaci, abbiamo imparato, però gli israeliani hanno dei prezzi che non possono essere alla portata di tutti, allora abbiamo fatto una struttura italiana, abbiamo unito la tecnologia a strutture mediche, perché la telemedicina si fa, però ci devono essere i medici. Abbiamo costituito questa società dove ci siamo prima orientati a curare gli anziani, poi ci siamo rivolti anche verso il modello consumer e abbiamo focalizzato l’attenzione sulla prevenzione perché, se si comincia a monitorare i propri parametri di vita quando si hanno 45-50 anni a 60-65 anni magari si evitano dei problemi.

Al dr. Pietro Penati, medico che segue gli spetti più delicati del progetto “Telemedicina”, chiediamo un approfondimento. “La telemedicina non è nient’altro che procedure mediche e sanitarie erogate a disposizione dei privati, procedure che hanno delle prospettive con la tecnologia attuale infinite. Arriviamo a pensare addirittura a interventi chirurgici con un medico operatore assistito direttamente in una realtà virtuale da un chirurgo più esperto”. Questo servirebbe anche per gli studenti di medicina? “Certo, anche per chi sta imparando ovviamente non su modelli umani, però diciamo che si parte dalle cose più semplici. Nel nostro progetto, per quanto riguarda Italydiscovery, il primo servizio che offriremo agli ospiti di queste strutture, è una sorta di triage medico in remoto, quello che una persona doveva fare in una struttura sanitaria lo fa preventivamente. C’è un medico di una centrale operativa che recepisce il messaggio e dà delle risposte, come consigliare comportamenti e terapie e tenere il paziente monitorato nel tempo. La telemedicina può anche monitorare il paziente cronico, il paziente può misurare la pressione, la glicemia e avere sempre un riscontro medico a distanza”.