Il Piano Industria 4.0 e IO-Link Day: dal campo al cloud, organizzato dal Consorzio PI Italia

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IO-Link Day: dal campo al cloud

Cos’è IO-Link? IO-Link (IEC61131-9) è un protocollo di comunicazione seriale basato su standard aperti che consente lo scambio bidirezionale dei dati tra i sensori e i dispositivi che supportano IO-Link, collegati anche a un master.  Il master IO-Link trasmette i dati su reti, fieldbus o bus di backplane diversi, rendendoli accessibili per utilizzarli immediatamente oppure per eseguire analisi sul lungo termine, tramite un controller.

La vulgata comune intende l’Italia come un Paese culturalmente conservatore, non attento alle modernizzazioni tecnologie che, diversamente, caratterizzano l’impianto industriale dei principali Paesi europei.

Il Convegno Io-link Day: dal Campo al Cloud, organizzato dal Consorzio PI Italia e tenutosi presso il COSMO Hotel di Cinisello Balsamo, prospetta una ventata di speranza e ottimismo sullo stato della competitività del sistema Paese in relazione al settore dell’automazione industriale.

Per Lamiafinanza abbiamo intervistato direttamente dalla Sala Stampa dell’evento il Presidente del Consorzio PI Italia e due addetti ai lavori del settore, per cercare di capire il motivo per cui l’IO-Link sia indispensabile per garantire i tre principali vantaggi della tecnologia digitale: visibilità, ricchezza dei dati e sicurezza.

Il Consorzio PI Italia

Giorgio Santandrea, Presidente Consorzio PI Italia, parla di una rivoluzione incompiuta. Il piano Industria 4.0, ovvero la strategia di politica industriale congeniata dal Ministro Carlo Calenda nel 2016 per promuovere la digitalizzazione e il rafforzamento competitivo del tessuto produttivo italiano, necessità di un completamento. Difatti, gli impianti industriali sono in una condizione di arretratezza che non rispecchia la filosofia di fondo del provvedimento sottesa a stimolare incentivi per gli investitori. Le cause? Da un lato un fattore culturale: le imprese italiane non hanno la propensione al rischio e quindi l’imprenditore stesso è spaventato dall’arrivo delle tecnologie; dall’altro, un fattore squisitamente politico, con una politica non in grado di garantire velocità e diretta implementazione dei processi ideati dalla stessa. Santandrea rimane saldamente ottimista: trovando le risorse le aziende dimostreranno un ruolo di leadership per garantire competitività e affidabilità.

Turck Banner Italia

Secondo Giuliano Collodel, Managing Director di Turck Banner Italia, il settore dell’IO link sta avendo sempre maggiori riscontri e attenzioni. Difatti, nonostante l’inflessione del PIL italiano (le stime parlano di un rallentamento dello 0,6% nel 2024), sia il PNRR di matrice europea sia gli stessi investimenti statali, dimostrano un’attenzione crescente verso un mercato in cui l’Italia è seconda solo alla Germania e in grado di reggere la competizione con il colosso asiatico. Per Collodel, di conseguenza, è necessario proseguire sulla strada del rafforzamento degli investimenti in ricerca e sviluppo, rigorosamente indirizzati da parte delle Università, per favorire, attraverso la valorizzazione del capitale umano, l’export italiano nei settori di eccellenza dell’IO link quali Food and Beverage; Logistica; Packaging; e, infine, l’Automotive.

CoreTigo

Favorire gli investimenti in R&S sembra essere dunque la via maestra per stimolare la competitività e, allo stesso tempo, l’innovazione stessa del settore IO link. A tal proposito, Matteo Orlandelli, Country Director Italy – CoreTigo, ha sottolineato l’importanza della dimensione wireless nel mondo IO link dal punto di vista di una start up israeliana. Le tecnologie esistenti, in particolare il wifi e il bluetooth, non permettono il connubio del mondo IT con il mondo OT; CoreTigo colma questo gap attraverso un wireless deterministico, ovvero un supporto di trasmissione senza fili che opera nell’ambito del 2G4 in modo deterministico, con la certezza del dato e con la stessa affidabilità di un cavo.