Commento Capital Group: Bond emergenti candidati credibili per l’asset allocation a lungo termine

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Al suo esordio, a metà degli anni ’90, il debito dei mercati emergenti (DME) era un’asset class relativamente ristretta, composta da soli 12-15 Paesi che emettevano debito in valuta forte, spesso in risposta a crisi interne. Negli ultimi 30 anni il DME ha subito un’evoluzione strutturale. Poco è cambiato fino ai primi anni 2000, quando sono stati introdotti il debito in valuta locale e le obbligazioni corporate. Da allora questa asset class si è gradualmente espansa fino ad arrivare a comprendere nell’indice in valuta forte oltre 70 Paesi che emettono una gamma più ampia di strumenti di debito.

È chiaro che l’universo d’investimento è cresciuto in maniera significativa ed è diventato molto più diversificato. Il DME offre attualmente un’esposizione agli investimenti su più dimensioni, tra cui Paese, valuta, scadenza/duration, settore creditizio e qualità. Una conseguenza delle molteplici caratteristiche di questa asset class è la potenziale difficoltà a orientarsi.

Nei mercati delle obbligazioni sovrane locali i rendimenti sono determinati principalmente dalle variazioni dei tassi d’interesse nazionali e dai cambiamenti nella forma della curva dei rendimenti. Le obbligazioni in valuta locale possono comportare un rischio aggiuntivo dato dall’esposizione valutaria. Le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta forte rappresentano invece un asset di credito che di norma offre rendimenti maggiori rispetto ai Treasury USA (nel caso delle obbligazioni in USD) remunerando così gli investitori per i rischi aggiuntivi assunti. Tale rendimento aggiuntivo serve a coprire le perdite derivanti da eventuali default e per mitigare il rischio di perdita di una parte dell’investimento iniziale. Questo differenziale di rendimento include un premio di liquidità, che funge da assicurazione nel caso non si riesca a convertire facilmente l’asset in liquidità con la stessa rapidità offerta dai Treasury USA.

I rendimenti dei mercati dei titoli sovrani in valuta locale e forte variano sensibilmente tra i Paesi dei ME. Cosa determina queste differenze? Ci si potrebbe aspettare che le obbligazioni della stessa regione o con rating creditizio simile si muovano in sincronia, nella stessa direzione o con entità comparabili. Sebbene ciò sia talvolta vero, vi sono numerose idiosincrasie che dimostrano il contrario.

Ad esempio, Brasile e Perù, Paesi confinanti dell’America Latina, hanno registrato rendimenti obbligazionari locali sensibilmente diversi nei primi nove mesi del 2024. La performance delle obbligazioni locali brasiliane è stata caratterizzata dall’incertezza sulla politica fiscale che a sua volta ha influenzato le aspettative di inflazione e la politica monetaria. A giugno 2024 la banca centrale ha sospeso il ciclo di allentamento durato quasi un anno e a settembre ha aumentato i tassi per la prima volta dal 2022. Le obbligazioni locali peruviane, invece, hanno registrato rendimenti positivi da inizio anno. Negli ultimi anni il Perù ha registrato deflussi in seguito all’elezione del presidente Pedro Castillo, al suo tentativo di riscrivere la Costituzione, all’intervento delle forze armate e alle violente proteste sociali. Tuttavia, nel 2024 il Paese ha finora evitato crisi politiche sostenendo la crescita economica.

Nell’arco temporale di oltre un ventennio, l’asset class del DME si è evoluta da un insieme ristretto di opportunità determinate da fattori simili a un insieme attualmente molto ampio, altamente diversificato e influenzato da molteplici fattori. Alla luce di queste caratteristiche fondamentali, il DME può essere considerato un candidato valido e sensato per l’asset allocation a lungo termine. Ora i gestori attivi possono costruire portafogli di DME che comprendono una serie di opportunità di investimento differenziate e diversificate in base a fattori di rischio e rendimento.

Le idiosincrasie insite in questa asset class richiedono un processo d’investimento rigoroso. Non esiste un approccio univoco all’investimento nel DME. Tenuto conto dell’ampiezza delle economie emergenti sottostanti e delle diverse fasi di sviluppo economico in cui si trovano, la ricerca e l’analisi di tali economie devono essere adeguate per tener conto di queste differenze.

Oltretutto, le dinamiche di mercato mutano nel tempo. Ad esempio, il passaggio da politiche ortodosse a politiche non ortodosse (come nel caso della Turchia nel periodo successivo alle elezioni) potrebbe richiedere un aggiornamento dei modelli di ricerca e l’osservazione di mercati specifici da un’ottica diversa. Inoltre, spesso i modelli quantitativi o statistici non colgono appieno i principali fattori di rischio e rendimento, rendendo imprescindibile un’approfondita analisi dei fondamentali per ottenere extra rendimenti attraverso un approccio di investimento attivo. Un team di analisti dotato di ottime risorse, in cui ciascun analista è specializzato in un’area specifica ed è libero di pensare in modo indipendente, è essenziale per cogliere nuove opportunità e gestire i rischi che potrebbero essere trascurati dai mercati.

Per questo motivo sono fondamentali procedure analitiche di alta qualità generate da analisti del rischio esperti. Il loro contributo all’interno del processo di investimento garantisce ai gestori di portafoglio di conoscere in tempo reale i molteplici fattori di rischio in atto nonché i principali elementi in grado di incidere sul portafoglio. Ciò consente ai gestori di portafoglio di ponderare a fondo le loro opinioni di investimento in merito al portafoglio e di adeguarsi in modo efficace al mutamento di tali opinioni nel corso del tempo.