CCBE (Ordini forensi e Associazioni forensi d’Europa): il rapporto sullo stato di diritto del 2025

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Contributo del CCBE per il rapporto sullo stato di diritto del 2025

Il Consiglio degli ordini forensi e delle associazioni forensi d’Europa (CCBE) rappresenta gli ordini forensi e le associazioni forensi di
46 paesi e, attraverso di essi, oltre 1 milione di avvocati europei.
Il CCBE accoglie con favore l’esplicito riconoscimento da parte del rapporto sullo stato di diritto del 2024 che gli avvocati e le associazioni forensi svolgono un ruolo chiave nel garantire l’accesso alla giustizia, assicurando la protezione dei diritti fondamentali, tra cui il diritto a un giusto processo.

La Commissione europea ha inoltre sottolineato nel suo rapporto che un sistema giudiziario efficace richiede che gli avvocati siano liberi di svolgere le loro attività di consulenza e rappresentanza dei loro clienti. A questo proposito, il CCBE, attraverso la sua rete di punti di contatto nazionali responsabili del monitoraggio e della segnalazione delle questioni nazionali pertinenti relative allo stato di diritto, nonché della facilitazione e del rafforzamento del contributo degli ordini forensi nazionali al contributo del CCBE alla relazione sullo stato di diritto della Commissione europea, ha preparato il suo contributo.

Il CCBE elenca le sue azioni, attività e documenti politici rilevanti per diversi aspetti relativi allo stato di diritto, con il contributo ricevuto dagli ordini forensi nazionali di 27 Stati membri dell’UE e dai 4 paesi candidati all’UE coperti dalla relazione sullo stato di diritto del 2024 (Albania, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia), che elenca diversi sviluppi dello stato di diritto a livello nazionale, con particolare attenzione a quelli che presentano un rischio e potenzialmente minano l’indipendenza degli avvocati e degli ordini forensi e l’accesso alla giustizia.

Molti Ordini degli avvocati nazionali hanno fornito informazioni sugli sviluppi e indicato alcune tendenze che pongono un rischio per l’indipendenza della professione legale e il funzionamento del sistema giudiziario in un determinato Paese. Hanno anche fornito alcuni esempi positivi e buone pratiche pertinenti a questa valutazione. Casi specifici, esempi concreti e tendenze sono elencati e spiegati in dettaglio nei rapporti degli Ordini degli avvocati nazionali nell’Allegato 1 e nell’Allegato 2 di questo contributo. Nella parte conclusiva del documento, solo alcuni esempi e sviluppi nei sistemi giudiziari di Paesi concreti sono brevemente menzionati. Ad esempio, i membri del CCBE hanno segnalato preoccupazioni e tendenze che pongono un rischio per l’indipendenza della professione legale e il funzionamento del sistema giudiziario nelle seguenti aree:
• riservatezza delle comunicazioni tra avvocato e cliente;
• minacce o molestie fisiche, online o legali nei confronti degli avvocati;
• disposizioni e politiche legali che potrebbero influenzare negativamente l’indipendenza dell’Ordine degli avvocati e degli avvocati;
• cooperazione tra l’Ordine degli avvocati nazionale e il ramo esecutivo del governo e le autorità di vigilanza;
• attuazione della giurisprudenza delle corti nazionali, europee e internazionali;
• percezione del sistema giudiziario da parte del pubblico in generale;• assistenza legale;
• digitalizzazione della giustizia;
• altri sviluppi nazionali rilevanti in vari settori.
Per informazioni più complete e dettagliate, si consiglia di consultare il documento completo con il contributo del CCBE