Inditex, la svolta green parte dalla Cina

di Rosaria Barrile -

Il gruppo, presente anche in Italia con diversi brand tra cui Zara e Stradivarius, punta a rinnovare tutta la rete dei punti vendita in chiave ecosostenibile

Sarà la Cina il primo mercato dove il gruppo Inditex sperimenterà un nuovo modello di negozio ecosostenibile che verrà poi esteso a tutta la catena, presente con diversi marchi in 88 paesi nel mondo.

A darne notizia il Ceo del gruppo, Pablo Isla, nel corso di un incontro a Pechino con il ministro della Protezione ambientale Chen Jining. La Cina in pratica farà da apripista alla nuova iniziativa prevista dal Piano di sostenibilità del gruppo spagnolo, titolare dei noti brand d’abbigliamento Zara, Bershka, Pull and Bear, Massimo Dutti e Stradivarius: gli oltre 500 punti vendita presenti nel paese saranno tutti convertiti al nuovo modello entro il 2018, con due anni di anticipo rispetto agli altri.

Già da tempo il gruppo è impegnato in Cina in specifici progetti sia per migliorare la tracciabilità della supply chain, ovvero di tutta la catena dei fornitori, sia per aumentare gli investimenti nelle produzioni di cotone organico.

Grazie al nuovo modello sarà possibile ottenere una riduzione del 30% delle emissioni di energia e un taglio del 50% del consumo di acqua rispetto ad un negozio tradizionale.

La politica ambientale del gruppo non si limita tuttavia al restyling dei punti vendita, ma comprende anche il miglioramento della piattaforma logistica e del sistema di stoccaggio dei prodotti in magazzino in chiave sostenibile. Tra questi il progetto Recycle2 dedicato alla raccolta e al riciclaggio dei prodotti alla fine del ciclo di vita del capo.