2021: Mercati Emergenti

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Grazie al sentiment positivo sui vaccini che continua ad alimentare la propensione al rischio, sembra che i Mercati Emergenti siano ancora la scommessa migliore.

Fondamentali

I tassi di contagio da Covid-19 hanno continuato a salire vertiginosamente durante le festività natalizie, costringendo molti Paesi a dare un ulteriore giro di vite alle misure restrittive. Tuttavia, i mercati stanno perlopiù ignorando questo aspetto e, grazie alla distribuzione dei vaccini ormai avviata, guardano avanti a un mondo post-Covid. Finora Israele guida il gruppo avendo già immunizzato quasi il 15% della popolazione, compreso il 100% degli ultraottantenni. Sono due i principali rischi di cui tenere conto. Il primo è che il vaccino continui a essere distribuito più lentamente rispetto alle previsioni. Finora questo è un problema particolarmente sentito in Europa (che non ha ancora approvato alcuni vaccini ampiamente conteggiati nelle forniture) rispetto agli Stati Uniti dove la distribuzione sta procedendo senza grandi intoppi. Il secondo rischio è che il vaccino perda di efficacia, ad esempio se emergesse una nuova variante del virus. Dopo il successo dei candidati democratici nella corsa al Senato statunitense, gli investitori valutano le implicazioni future del controllo democratico della camera alta (ad esempio, ulteriori misure di stimolo fiscale, aumento delle imposte). I rendimenti dei Treasury decennali di riferimento hanno superato l’1% per la prima volta da marzo e dovrebbero continuare a salire, ma senza impennate nel breve termine. Un aumento graduale dovrebbe, infatti, sostenere una maggiore debolezza del Dollaro statunitense e una crescita più vigorosa nei Mercati Emergenti dove la ripresa economica si sta diffondendo in modo generalizzato. A dicembre l’indice dei responsabili degli acquisti elaborato da Markit per i Mercati Emergenti ha segnato 52,8 punti, superando i livelli pre-Covid: il 76% dei Paesi si trova in territorio espansivo (sopra quota 50) e il 53% ha conseguito risultati migliori rispetto ai dati precedenti.

Valutazioni quantitative

In termini di valutazioni, sembra che siano i Mercati Emergenti il luogo in cui investire. I differenziali dei titoli in valuta forte segnano al momento 350 punti base (pb), un livello ben lontano dai 289 pb con cui debuttarono lo scorso anno. In termini relativi, il settore appare interessante rispetto a titoli simili di società globali Investment Grade il cui spread attuale è di 100 pb. Il valore, però, non è distribuito uniformemente tra i Mercati Emergenti: nel complesso, le piazze Investment Grade scambiano con spread piuttosto ristretti (147 pb) su base storica, mentre i Paesi ad alto rendimento sembrano più appetibili, con spread di 607 pb. Naturalmente i Paesi ad alto rendimento dispongono di rating propri, e la selettività è d’obbligo. Nel complesso, le curve dei Mercati Emergenti (ME) sono più ripide di quelle dei Paesi Sviluppati e offrono maggiori opportunità di roll-down. Messico, Sudafrica e Indonesia ci sembrano interessanti, con curve relativamente ripide soprattutto nel segmento a lungo termine, rendimenti reali e nominali decenti, Banche Centrali accomodanti e prospettive di crescita sostenuta. (Tutti i dati sono aggiornati al 5 gennaio 2021).

Fattori tecnici

Mentre la caccia al rendimento prosegue tra gli investitori, negli ultimi mesi i fondi dei Mercati Emergenti hanno registrato ingenti afflussi che, solo a dicembre, hanno toccato USD 6 miliardi. Tuttavia, la portata dei rimborsi di marzo fa sì che, a consuntivo, i flussi del 2020 siano solo leggermente positivi, a USD 3,3 miliardi. Ne deduciamo che il debito dei Mercati Emergenti sta diventando una strategia dove in molti investono, ma potrebbe ancora offrire margini interessanti. Le emissioni dovrebbero aumentare, ma essere ben assorbite in quanto i capitali affluiscono non solo da investitori focalizzati sui Mercati Emergenti.

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Siamo nelle prime fasi di una ripresa pluriennale che dovrebbe creare un contesto favorevole all’alto rendimento. Alcuni investitori stanno già lamentando un sovraffollamento e valutazioni elevate, ma con un contesto di politiche favorevoli e la continua caccia al rendimento, gli spread del mercato High Yield potrebbero continuare a restringersi. Tuttavia, è molto importante adottare un approccio rigoroso focalizzato sui fondamentali, soprattutto in un’era post-Covid: i cambiamenti strutturali di più lungo termine, accelerati dalla pandemia, creeranno opportunità che vanno sfruttate, ma ci saranno anche rischi da evitare.