L’Eurozona è entrata in fase espansionistica

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La nostra analisi del ciclo dell’attività e dell’inflazione indica un forte rimbalzo dell’Eurozona, che è ormai entrata in fase espansionistica insieme agli Stati Uniti, mentre il Giappone e il Regno Unito restano in ripresa. Nel corso dei prossimi 18 mesi dovremmo assistere a un certo tapering con la progressiva riduzione dei programmi di acquisto delle Banche Centrali. Questo, ovviamente, avrà un impatto sui rendimenti obbligazionari e sui mercati del credito, poiché prevediamo alcune comunicazioni sul tapering nella seconda metà dell’anno. La Banca d’Inghilterra e quella del Canada hanno già annunciato misure in tal senso, e la Fed dovrebbe attivarsi nel 2022. Per quanto riguarda l’Europa, invece, il PEPP dovrebbe concludersi a marzo del prossimo anno. Al momento, tuttavia, gli indicatori chiave, come la ripresa del mercato del lavoro, sono ancora lungi dall’essere completi e ben al di sotto delle soglie che farebbero scattare un annuncio di tapering da parte della Fed.

In Europa, tutti i membri dell’UE hanno ratificato la “decisione sulle risorse proprie”, che stabilisce il modo in cui viene finanziato il bilancio dell’UE. Pertanto, la Commissione europea può iniziare a prendere in prestito risorse per finanziare il programma di ripresa. Il Recovery Fund, dovrebbe sostenere la ripresa economica nel secondo semestre del 2021, mentre le campagne vaccinali continueranno a rappresentare un’altra fonte di sostegno in tutta l’UE. Giugno potrebbe quindi essere il mese in cui verrà effettuata la prima emissione di debito UE mutualizzato.

Sul fronte della duration, manteniamo una visione negativa sui tassi core europei, a nostro avviso troppo onerosi, prevedendo anche una diminuzione della loro sovraperformance relativa registrata nel primo trimestre sulla scia dei miglioramenti sul fronte economico, dell’inflazione e delle vaccinazioni. Confermiamo la nostra view positiva sui Paesi non core (Italia e Portogallo), che sono ben supportati dai programmi di acquisto di asset della BCE e dall’imminente Recovery Fund dell’UE, ma abbiamo assunto una view neutrale sulla Spagna dopo la sua elevata performance.

Continuiamo inoltre ad avere una view positiva sui breakeven dell’area euro data la ripresa del ciclo inflazionistico, l’aumento dei tassi nominali e il carry positivo offerto dai titoli indicizzati a breve termine.