Report BRICS, focus Real brasiliano BRL

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Il Real brasiliano è stata una delle valute peggiori al mondo da agosto in poi, con un cambio intorno a 5,7 rispetto al dollaro USA, ai minimi da aprile.

Questa performance è stata causata da fattori interni ed esterni. Il dollaro si è rafforzato a causa dei timori relativi al rallentamento della crescita globale e delle aspettative di un rapido ridimensionamento del QE da parte della Federal Reserve. A livello interno, continuano a pesare sulla valuta le preoccupazioni sulla solidità della ripresa economica brasiliana, i problemi politici, fiscali e l’inflazione, che sta crescendo più rapidamente di quanto la banca centrale stia alzando i tassi.

Il Real ha ricevuto meno sostegno di quanto ci aspettassimo dal ciclo di rialzo dei tassi della Banca Centrale del Brasile (BCB), che è stato uno dei più aggressivi visti quest’anno sul panorama mondiale.

La banca centrale ha alzato i tassi per la sesta riunione consecutiva in ottobre e ha ribadito che continuerà con la stretta monetaria per contenere l’inflazione. Nella loro ultima riunione, il comitato di politica monetaria della banca centrale ha aumentato il tasso Selic di altri 100 punti base al 7,25% dal 6,25%, come previsto. Si tratta del terzo aumento consecutivo di tale entità, dopo aumenti di 75 punti base in ciascuna delle tre riunioni precedenti.

La grande preoccupazione del comitato di politica monetaria è l’inflazione, che a settembre è salita al massimo quinquennale del 10,25%, ben al di sopra dell’obiettivo della BCB del 3,75% per il 2021. Secondo i calcoli dell’OCSE, si prevede che quest’anno solo l’Argentina e la Turchia registreranno un’inflazione più alta del Brasile tra i paesi del G20. Dalla riunione è emerso che sarebbe probabilmente necessario un altro aumento di 100 punti base prima della fine dell’anno e, in risposta, i mercati stanno scontando pienamente tale mossa alla riunione di dicembre. Il direttore di politica economica della banca centrale brasiliana, Fabio Kanczuk, ha affermato di recente che un aumento degli investimenti brasiliani all’estero potrebbe tradursi in un tasso di cambio più debole e che il Brasile dovrebbe continuare a inasprire la politica monetaria se le misure di stimolo statunitensi dovessero terminare prima del previsto.

La decisione di impegnarsi in un ciclo restrittivo così aggressivo è a nostro avviso coraggiosa, date le attuali sfide alla crescita. L’economia brasiliana ha registrato una forte ripresa dalla metà del 2020 ed è tornata al livello pre-pandemia dopo la recessione dello scorso anno, sebbene l’attività si sia ridotta dello 0,1% nel secondo trimestre, in parte a causa di un forte calo della produzione agricola. Si prevede che la crescita riprenderà al 5,3% nel 2021, sostenuta dal boom della ragione di scambio , dalla forte crescita del credito del settore privato e da uno dei più grandi pacchetti di incentivi tra i mercati emergenti. Per il 2022, la crescita del PIL dovrebbe moderarsi a circa l’1,5%, anche se è probabile che ciò dipenda fortemente dalla pandemia in corso.

Il presidente di estrema destra Jair Bolsonaro ha respinto le richieste di un lockdown nazionale durante il periodo di pandemia, portando a proteste di massa e a un brusco calo del suo indice di approvazione. Finora ha adottato un approccio discutibile nell’affrontare la pandemia, che riteniamo abbia contribuito al forte indebolimento del real degli ultimi mesi. Il governo di Bolsonaro ha incoraggiato attivamente le persone a sfidare il distanziamento sociale, ignorare i lockdown regionali e partecipare a grandi raduni. Di conseguenza, il Brasile è stato uno dei paesi più colpiti al mondo dal virus, nonostante i contagi siano diminuiti drasticamente dall’estate.

Anche la campagna di vaccinazione del Brasile ha avuto un grande successo, malgrado gli sforzi di Bolsonaro per indebolirla. Al momento in cui scriviamo, circa il 62,9% della popolazione è stato completamente vaccinato contro il COVID-19 e circa il 76,5% ha ricevuto almeno una dose dei vari vaccini. La storia del Brasile nel controllo delle diverse malattie attraverso campagne di vaccinazione pubbliche, compreso l’accesso gratuito e universale ai vaccini per malattie come il vaiolo e la poliomielite, è stata una delle ragioni principali del successo del programma di vaccinazione COVID-19.

Nonostante i chiari rischi politici, rimaniamo incoraggiati dai solidi fondamentali macroeconomici del Brasile, che dovrebbero, a nostro avviso, consentire al BRL di continuare a recuperare le sue recenti perdite una volta che la pandemia sarà sotto controllo. Nello specifico:

  1. Le riserve valutarie, anche se in calo, restano ancora elevate ed equivalgono a circa 18,5 mesi di copertura delle importazioni. Questo dà ampi spazi di intervento alla Banca Centrale del Brasile per contrastare l’indebolimento della valuta. La banca centrale è stata molto attiva nel mercato FX negli ultimi mesi, vendendo circa 5,6 miliardi di dollari sul mercato spot e 6 miliardi su quello degli swap solo nei primi due mesi e mezzo dell’anno. Ci aspettiamo che questa proattività continui nel breve termine.
  2. Il disavanzo delle partite correnti è gestibile in quanto comodamente finanziato dagli investimenti diretti esteri (IDE). Questo deficit è sceso allo 0,7% nel 2020 dal 2,7% nel 2019.
  3. L’aumento di quasi 7 punti percentuali del debito estero del Brasile dall’inizio della pandemia di COVID-19 rappresenta un leggero motivo di preoccupazione, sebbene il rapporto debito/PIL del 38,4% resti più basso rispetto a quello di paesi simili. Il recente apprezzamento del BRL riduce anche il valore reale dei pagamenti del debito.
  4. Tassi di interesse nominali elevati e crescenti del 7,25%, assicurano che il real offra il carry più alto di tutte le principali valute emergenti.
  5. La ragione di scambio, che rappresenta i prezzi all’esportazione di un paese rispetto ai suoi prezzi all’importazione, è passata da 96,25 all’inizio del 2016 a 125,6 ad aprile 2021, anche se è scesa a 115,7 ad agosto.

Dati tali fattori di supporto e la nostra opinione che la valuta sia molto conveniente ai livelli attuali, non riteniamo probabile che le forti vendite di real continuino per un periodo prolungato. Ci aspettiamo invece una ripresa della valuta rispetto al dollaro fino alla fine del 2022, grazie ai solidi fondamentali macroeconomici del Brasile e all’atteggiamento aggressivo della Banca Centrale del Brasile, che dovrebbero consentire alla valuta di riprendersi con successo una volta che il peggio della crisi sarà passato. Tuttavia, stiamo rivedendo al rialzo le nostre previsioni USD/BRL a breve termine per riflettere l’ultimo sell-off.