Valgono ancora le aspettative d’inflazione?

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I mercati azionari globali vengono da un anno di solida performance e, in questa fase, è giusto chiedersi se la fase di bull market iniziata nel 2009 possa essere prossina a concludersi. Le valutazioni azionarie sono prossime ai picchi, con misure come il rapporto PIL/market cap ai massimi storici.

La crescita degli utili rimane forte, ma stiamo vedendo primi segnali di stanchezza e lo slancio, nei fatti, ha iniziato a rallentare. Parzialmente questo dipende da ragioni di natura tecnica, con livelli di utili sempre più difficili da pareggiare d’ora in poi. Anche l’inflazione e i vincoli sul lato dell’offerta stanno avendo un ruolo, anche se questo probabilmente lascia presupporre che la crescita è ritardata piuttosto che rallentata, con tale view che trova riscontro nelle robuste stime di crescita degli utili per il prossimo anno. Le aspettative d’inflazione rimarranno probabilmente un elemento chiave sui mercati nella fase iniziale del 2022.

Attualmente le aspettative d’inflazione sono elevate, soprattutto negli Stati Uniti, ma con il segmento delle obbligazioni coperte dall’inflazione che mostrano ancora rendimenti reali negativi, il mercato del reddito fisso lascia capire che si tratta di un’inflazione transitoria suggerendo che i rialzi dei tassi di interesse saranno probabilmente contenuti. Qualsiasi cambiamento nella convinzione di avere a che fare con un’inflazione transitoria potrebbe portare ad un aumento dei tassi di interesse più rapido del previsto, rappresentando di fatto un rischio reale per l’economia globale e i mercati azionari globali.

La sensibilità dei mercati nei confronti delle aspettative inflazionistiche e dei tassi d’interesse rimarrà probabilmente elevata, il che potrebbe portare ad alcune oscillazioni significative dei fattori a breve termine mantenendo la volatilità ad un livello elevato. Questo offre agli investitori attivi con portafogli diversificati l’opportunità di generare alpha approfittando delle oscillazioni di prezzo a breve termine per costruire un’esposizione a società sostenibili che beneficiano di supporti strutturali in grado di crescere indipendentemente dal contesto di mercato. Nel complesso, all’interno di un contesto dominato da una transizione inflazionistica, i mercati azionari faranno bene.