Focus sull’Egitto

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La conferenza sul clima COP27, che si è tenuta a Sharm el Sheikh, in Egitto, è appena terminata. In questa nota condividerò con voi i punti chiave della conferenza. Non solo, dato che il paese ospitante, l’Egitto, ha affrontato sfide importanti quest’anno, dall’inflazione alimentare ai deflussi netti di attività estere al deprezzamento della valuta, fornirò anche un aggiornamento sui nostri giudizi economici e finanziari sull’Egitto e sugli asset egiziani.

Principali risultati della COP27

La COP27 di quest’anno ha reiterato la necessità di ridurre l’uso di combustibili fossili nei paesi dell’OCSE entro il 2030 e nei mercati emergenti per il 2040. Mentre la continua crisi energetica potrebbe finire per accelerare la transizione verso le rinnovabili, le catene di fornitura delle rinnovabili dovranno essere diversificate nell’ottica di ridurre le dipendenze (es., la quota della Cina nelle principali fasi di produzione dei pannelli solari supera l’80%). Non solo, la COP27 ha lanciato un piano globale per migliorare adattamento e resilienza al clima per i quattro miliardi di persone che vivono in paesi vulnerabili al clima entro il 2030. Ha anche sottolineato che lo sforzo per ridurre le emissioni di metano è parte integrante del percorso net zero. Circa il 30% delle emissioni di gas serra sono determinate dal metano, il cui effetto riscaldante è 25 volte superiore a quello della CO2. Cina e India emettono i più alti livelli di metano e restano al di fuori dell’Impegno globale sul metano, lanciato in occasione della COP26 a novembre 2021 e avente come obiettivo una riduzione delle emissioni del 30% entro il 2030. Non solo, Bloomberg Philanthropies e Three Cairns Group hanno annunciato il lancio del Fondo globale del carbonio, che mira a commercializzare i crediti di carbonio, con contratti quinquennali e relative assicurazioni.

I temi maggiormente controversi alla COP27 hanno riguardato: 1) le richieste di “perdite e danni” da parte di 130 Paesi in via di sviluppo che chiedono un risarcimento per le perdite e i danni subiti a causa dei cambiamenti climatici provocati dalle nazioni industrializzate, 2) il fatto che i governi non si stanno allontanando in modo coerente dai combustibili fossili e 3) la geoingegneria solare, una tecnologia che raffredda la Terra riflettendo le radiazioni solari nello spazio. Questa tecnologia richiederebbe l’immissione di sostanze nell’atmosfera superiore, con conseguenze ancora scarsamente note.

Entusiasmanti tecnologie per la nuova economia emerse dalla COP27:

  • Tecnologie a carbonio negativo per restare sulla traiettoria degli 1,5°C. Stanno emergendo diverse soluzioni tecnologiche e basate sulla natura con un impatto negativo sulle emissioni di carbonio (es. cattura diretta dell’aria, bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio) e una crescente attenzione allo sviluppo di soluzioni per il “clima blu”, che sfruttano la potenza delle mangrovie, delle praterie di fanerogame e dell’agricoltura delle alghe.
  • Idrogeno verde: grazie all’Inflation Reduction Act del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, saranno stanziati fondi significativi per lo sviluppo di combustibili sintetici a base di H2 che diventeranno alternative competitive ai combustibili fossili.
  • Biocarburanti: l’energia basata sulla biomassa (es. l’etanolo derivato dagli scarti delle canne da zucchero) si sta affermando come alternativa alle fonti ad alta intensità di carbonio (ad esempio, il carbone di legna), soprattutto nei Paesi sottosviluppati.
  • Insetti geneticamente modificati per mitigare la proliferazione di malattie trasmesse da insetti, dato che i cambiamenti climatici aumentano la migrazione degli animali, che a sua volta aumenta il rischio di malattie pandemiche infettive trasmesse da insetti come le zanzare.
  • L’agricoltura verticale è un modo per ridurre le emissioni attraverso ambienti chiusi con climi ottimizzati. L’agricoltura verticale consente di coltivare colture che richiedono meno terra e acqua, riducendo la necessità di pesticidi e fertilizzanti.

Giudizi economici e finanziari sull’Egitto

A ottobre 2022, il fondo Monetario Internazionale ha annunciato un programma a lungo atteso sull’Egitto. Ciò è stato preceduto dall’aumento dei tassi di interesse di 200 pb da parte della Banca centrale d’Egitto e dalla svalutazione dell’EGP di quasi il 20%, dato che la banca centrale ha annunciato che l’Egitto passerà a un regime di cambio flessibile. Questi annunci, insieme alla rimozione di una strozzatura delle importazioni, sono tutti di buon auspicio per l’attività economica, a nostro parere. Mentre riteniamo che il rischio di inquietudini sociali sia aumentato in Egitto, a nostro avviso eventuali disordini dovrebbero essere sporadici e di breve durata, e quindi è improbabile che influiscano in modo significativo sull’attività economica del Paese. Vediamo anche il rischio di uno slittamento nell’attuazione delle politiche, ma anche un’attuazione parziale dovrebbe essere sufficiente a migliorare il contesto economico, data la debolezza della situazione economica del Paese negli ultimi due anni. Continuiamo a ritenere molto basso il rischio di un evento creditizio in Egitto.

Tuttavia, l’implementazione delle politiche è fondamentale per ottenere una crescita sostenuta. USD/EGP è salito a 24,5 e potrebbe aumentare ancora, ma ci aspettiamo che alla fine si assesterà sul nostro target a 6–12 mesi di 22. Diventiamo positivi sui T-bill egiziani a 12 mesi e sulle azioni, ma riteniamo che per il momento il rapporto rischio/rendimento sia più interessante per i T-bill.