Credit Suisse reagisce con decisione alla situazione

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Credit Suisse assume un’azione “decisa per rafforzare preventivamente la sua liquidità con l’intenzione di esercitare la sua opzione di prendere in prestito “Questa ulteriore liquidità sosterrà le attività core e i clienti di Credit Suisse mentre Credit Suisse prende le misure necessarie per creare una banca più semplice e concentrata sulle necessità dei suoi clienti”, afferma Credit Suisse che oltre al rafforzamento della liquidità si offre per riacquistare debito per circa 3 miliardi di franchi.
“Queste misure – afferma l’amministratore delegato, Ulrich Koerner – mostrano un’azione decisa per rafforzare Credit Suisse mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per offrire valore ai nostri clienti e agli stakeholder.

Alla Borsa di Zurigo il titolo è in ripresa e arriva a crescere con incrementi a due cifre rispetto a ieri (fonte: Reuters)

Come riporta Federico Fubini sul Corriere della Sera, “la memoria di Lehman alimenta in queste ore i contatti fra i banchieri centrali, i vertici del Tesoro dei principali Paesi occidentali e molti banchieri privati. Il primo obiettivo, il più immediato, è verificare quali altre banche siano esposte su Credit Suisse soprattutto in derivati”. E aggiunge: “Gli istituti italiani sono piuttosto al riparo. Meno chiaro al momento, invece, il quadro per altre grandi banche europee. Ma c’è anche un obiettivo ancora più impellente, nei contatti fra capitali delle ultime ore: salvare Credit Suisse, o almeno salvare le sue attività sotto una nuova bandiera; evitare che la banca porti i libri in tribunale, cercando protezione dai suoi creditori. Con passività in bilancio per 486 miliardi di franchi svizzeri (492 miliardi di euro) a fine 2022, questo è lo scenario che tutti vogliono assolutamente scongiurare”.

Salvataggio pubblico?

L’intervento previsto non sarebbe un salvataggio pubblico: la banca è troppo grande per il suo Paese, con un bilancio che vale più della metà del prodotto lordo svizzero. Più probabile una vendita, anche se la dimensione importante dell’istituto non renderà facili le trattative. Forse si cederanno gli asset più significativi: le ipotesi sono tutte sul tavolo.

Nel frattempo Credit Suisse ha promosso un’offerta d’acquisto che scadrà il 22 marzo su 10 obbligazioni senior in dollari per un valore di 2,5 miliardi di dollari e 4 obbligazioni senior in euro per un valore di 500 milioni di euro. “Vogliamo dimostrare” dichiarano “un approccio proattivo alla gestione della composizione complessiva delle passività e all’ottimizzazione degli interessi passivi”.

In effetti gli attuali livelli di prezzo permetterebbero di riacquistare il debito a condizioni molto più favorevoli.