PIMCO: commento a seguito del rapporto sul PIL USA

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A cura di Tiffany Wilding, US Economist di PIMCO

 – Cosa è successo? Il Prodotto Interno Lordo (PIL) reale del primo trimestre degli Stati Uniti ha deluso le aspettative, a causa di una diminuzione delle scorte superiore al previsto e di un’inflazione leggermente più elevata. Il PIL reale è cresciuto dell’1,1% trimestre su trimestre su base annua destagionalizzata (q/q saar), deludendo le aspettative e risultando significativamente inferiore alle stime di monitoraggio del PIL di inizio trimestre. La domanda interna finale per l’intero trimestre si è attestata al 2,4% q/q saar, ma gran parte di questo dato sembra essere dovuto a una domanda più forte in gennaio ed è stato compensato da una sorprendente debolezza nel quarto trimestre, suggerendo alcune distorsioni stagionali residue. Al di là dei fattori di disturbo, sembra che la domanda interna privata si aggiri intorno all’1%, con uno slancio che si è affievolito con l’avanzare del trimestre. Osserveremo i dettagli nell’andamento sequenziale mensile del rapporto di oggi sulle spese per consumi personali (PCE); tuttavia, nel complesso riteniamo che il rapporto sul PIL di ieri sia coerente con l’affievolimento dell’economia dopo un forte inizio dell’anno.

– Cosa dobbiamo aspettarci? Sebbene l’economia statunitense sia partita con forza all’inizio del 2023, lo slancio sembra essersi affievolito alla fine del trimestre. Ciò, insieme agli ulteriori venti contrari derivanti dalle tensioni nel settore bancario, fa sì che le nostre previsioni sul PIL reale del 2023 si attestino allo 0% nel quarto trimestre rispetto al quarto trimestre 2022 (Q4/Q4). Tuttavia, il percorso verso una modesta recessione sarà probabilmente volatile. Il sorprendente calo delle scorte nel 1° trimestre ha innalzato meccanicamente la nostra previsione per il 2° trimestre all’1,2% q/q saar, nonostante la nostra aspettativa di una decelerazione della domanda interna finale privata a circa lo 0,7% q/q saar nel 2° trimestre rispetto al 2,9% q/q saar nel 1° trimestre.

– In conclusione, il rapporto non ha modificato le nostre previsioni di una lieve recessione a partire dalla fine dell’anno.