Benessere dei dipendenti e produttività: verso una prospettiva integrata del welfare aziendale

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Cresce nelle aziende di tutte le dimensioni la domanda di un welfare più attento al benessere dei dipendenti ed esistono già nuovi strumenti, accessibili e sostenibili, per offrire una qualità di vita migliore, più salute e protezione, anche psicologica, con positive ricadute su performance aziendali, reputazione d’impresa, attrattività dei migliori talenti.

Assidim e Marsh Italia

Sono queste le principali evidenze emerse nella partecipata iniziativa organizzata il 4 maggio da Assidim e Marsh Italia presso il Museo del Violino di Cremona nel convegno dal titolo “Benessere e produttività dei dipendenti: verso una prospettiva integrata del Welfare aziendale”. 

Marcello Marchese, Presidente di Assidim, e Luca Lombardi, Employee Health Benefits Leader Uffici Territoriali Marsh Italia, sono stati relatori chiave dell’evento, con un panel di Responsabili del Capitale Umano di aziende di un distretto fra i più importanti per l’economia del nostro Paese.

In una società in cui è fondamentale la necessità di una maggiore tutela dei bisogni psico-fisici, emersi con evidenza dopo la pandemia, la sostenibilità del welfare aziendale che bilancia sicurezza e benessere è cruciale.

Lombardi ha sottolineato che la salute mentale è una componente essenziale dei moderni modelli di welfare, che necessitano di essere ridefiniti per essere ottimali ed efficienti. Il sistema di welfare non può basarsi solo su scambi finalizzati ad un mero sostegno del reddito.

Per favorire una nuova forma di impegno sociale e relazionale, il welfare innovativo deve privilegiare la consapevolezza di un rinnovato capitale umano, differenziare gli scambi di beni e servizi e consentire al lavoratore di essere coinvolto nella generazione di valore di impresa, allineato con la filosofia e la direzione organizzativa dell’azienda.

Marcello Marchese, Presidente di Assidim, nel corso del suo speech ha puntualizzato come il welfare pubblico stia da un lato cedendo il passo ad un sistema misto relativamente al tema dell’assistenza sanitaria alla luce delle note difficoltà del Servizio Sanitario pubblico. Sono infatti ormai diffusi i fondi sanitari previsti dai C.C.N.L. ai quali si aggiungono prestazioni aggiuntive previste dalle politiche e prassi aziendali.

Per quanto riguarda invece la protezione dei lavoratori e dei loro familiari per i cosiddetti  “rischi biometrici”  (morte, invalidità e non autosufficienza) che il nostro welfare pubblico affida al sistema previdenziale o all’INAIL per i soli rischi professionali, il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo riduce fortemente le tutele soprattutto delle famiglie più giovani.

A differenza dell’assistenza sanitaria, su questa area del welfare i C.C.N.L. e le politiche aziendali stentano a definire una rete di protezione adeguata se non per le figure apicali tradizionalmente tutelate in maniera anche eccessiva. E’ pertanto giunto il momento per le aziende di focalizzare i propri interventi sulle aree di reale bisogno delle persone.

Le strategie aziendali

Il ruolo di Assidim consiste proprio nel colmare questo vuoto, non solo garantendo tutela alle persone dinanzi a questi eventi, ma fornendo strumenti innovativi ed education per fare crescere la sensibilità verso la prevenzione e gli stili di vita. Il ruolo di aggregatore svoluto dalla Cassa di Assistenza (che conta oltre 2000 aziende associate e 280.000 beneficiari) permette inoltre l’accesso alle migliori soluzioni a tutte le aziende, senza distinzione fra grandi e piccole.

Marchese illustrando le evidenze relative a una importante survey sviluppata con l’Università Statale di Milano, ha evidenziato come la precondizione per un welfare sostenibile sia l’apertura delle imprese verso un maggiore e personalizzato investimento in salute centrato sugli stili di vita.

Un ”Vero Welfare” imperniato sul benessere fisico e mentale, che impatta su performance aziendale, reputazione e attrattività.

Lavorare sull’accessibilità dell’assistenza integrativa

Marcello Marchese ha concluso sottolineando la necessità di lavorare sull’accessibilità dell’assistenza integrativa per realizzare un modello di sanità fondato sulla cooperazione tra pubblico e privato che realizzi una prospettiva di invecchiamento sano e attivo delle persone.