Fixed Income, guardare all’high yield USA nelle fasi di flessione

Gabriel Doz, Portfolio Specialist di PGIM Fixed Income -

I rendimenti del reddito fisso nel primo trimestre dimostrano che, in un contesto di rendimenti elevati, le obbligazioni possono ottenere buone performance in condizioni sfidanti. L’aumento dei rendimenti a livello globale quasi ai massimi a 10 anni è indice dell’opportunità data da una strategia obbligazionaria a gestione attiva, dato il potenziale di generare alfa e rendimento totale.

Sebbene lo scenario tecnico delle obbligazioni high yield statunitensi rimanga favorevole grazie a una serie di fattori, tra cui la riduzione delle nuove emissioni lorde e un significativo deficit di offerta, è probabile che gli spread si allarghino in presenza di un rallentamento degli utili e di prospettive aziendali in calo. Pur rimanendo sulla difensiva, non ci aspettiamo che le insolvenze siano così gravi come nelle precedenti flessioni, grazie alla solidità dei bilanci della maggior parte degli emittenti e all’assenza di un maturity wall a breve termine.

Sebbene non sia considerata una vera e propria crisi, la recente crisi bancaria può potenzialmente provocare una decelerazione della crescita economica, che potrebbe avere ripercussioni negative sulle banche regionali e sul finanziamento degli immobili commerciali. Il problema è che le banche regionali hanno un ruolo significativo nell’economia reale, in quanto sono i principali fornitori di finanziamenti per le piccole e medie imprese, che tipicamente sono quelle che impiegano il maggior numero di persone, avendo quindi un potenziale impatto sul mercato del lavoro. Queste banche più piccole sono anche responsabili di una buona parte dei finanziamenti agli immobili commerciali, un settore che stava già attraversando difficoltà prima della crisi bancaria. Per questo motivo, a causa di una combinazione di fattori quali l’aumento dei tassi di interesse e la riduzione dell’occupazione degli uffici post-Covid, il mercato dei titoli garantiti da ipoteca commerciale è diventato più cauto, esacerbando ulteriormente le sfide per il settore degli immobili commerciali.

Al contempo, gli investitori sono alla ricerca di indicazioni su quando assumere maggiore rischio e se gli investimenti ad alto rendimento possono rappresentare una valida alternativa all’allocazione azionaria. I tassi di insolvenza, pur rimanendo relativamente bassi, hanno registrato una tendenza al rialzo. Se l’economia dovesse seguire il nostro scenario di base di recessione, prevediamo che i default rimarranno gestibili, salendo al 3,5% nei prossimi nove mesi e al 5% nei prossimi 12 mesi. Resta da vedere in che misura saranno influenzati dalla piega che prenderà la recessione e dal suo impatto sulle banche regionali.

Inoltre, sebbene le valutazioni dei mercati ad alto rendimento siano attualmente interessanti, non hanno ancora raggiunto i livelli tipicamente associati ai periodi di recessione. Detto questo, la contrazione del mercato high-yield dovuta alla riduzione delle emissioni e ai potenziali upgrade a investment grade costituisce un solido fattore tecnico favorevole, indicando che il mercato sta diventando più resiliente. Di conseguenza, gli investitori più accorti potrebbero optare gradualmente per un’allocazione verso i titoli ad alto rendimento, pur tenendo d’occhio con cautela la situazione.

Nei mercati obbligazionari high yield statunitensi, vediamo solidi fondamentali nel settore degli immobili residenziali e un potenziale upgrade del rating per gli emittenti che sono stati in grado di generare un significativo flusso di cassa libero sulla base dell’importante arretrato nello sviluppo di immobili residenziali prevalente negli Stati Uniti dopo la crisi finanziaria globale. I produttori indipendenti di energia e il gioco d’azzardo sono altri ambiti che attualmente riteniamo interessanti.

Nel complesso, pur essendo cauti nel breve termine, dato che il rischio di recessione è aumentato, siamo posizionati per un allargamento degli spread a breve termine, ma siamo più costruttivi nel lungo periodo e alla ricerca di segnali per passare a una posizione di maggiore propensione al rischio. La gestione attiva e l’accurata selezione del credito continueranno a essere premiate dal perdurare della volatilità.