Le aziende del lusso non si curano troppo della Cina

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I titoli del lusso hanno registrato una crescita del 32% nell’ultimo anno poiché molti investitori hanno scommesso su questo settore del mercato azionario per raccogliere le opportunità offerte dalla riapertura della Cina. Mentre le materie prime non hanno risposto nel modo in cui molti investitori si aspettavano, la spesa dei consumatori cinesi è aumentata e questo cambiamento è stato previsto correttamente dal mercato.

Ma non sono tutte rose e fiori: in questo report diamo uno sguardo ai rischi a lungo termine per il settore del lusso e analizziamo anche il periodo vissuto dal settore della green trasformation poiché i titoli di questo segmento non hanno avuto delle buone performance a causa dei tassi di interesse più elevati e degli alti prezzi dell’elettricità.

Cina: più consumi e meno materie prime?

La performance ad un anno dei vari settori azionari indica che esiste una “super lega” di settori composta da lusso, difesa e costruzione.
Gli ultimi due temi si avvantaggiano delle tensioni geopolitiche del mondo che portano ad un massiccio sviluppo militare in Europa e a significativi investimenti nelle infrastrutture a livello globale. Il lusso, invece, è stato il settore azionario più caldo quest’anno, con un aumento del 21% nel 2023 e del 32% nell’ultimo anno. Un settore che si è dimostrato resiliente nell’era del inflazione grazie a società come Richemont, LVMH ed Hermes.

Come mai il lusso va così bene malgrado la conferma delle notizie secondo cui il rimbalzo cinese è debole? La risposta potrebbe essere molto lunga e dettagliata, ma concentriamoci su alcuni highlights.

Il pesante modello economico cinese basato sugli investimenti si sta esaurendo e, in un gioco di frammentazione, la Cina deve “ruotare” per diventare un’economia più orientata al consumo. Questo sta già accadendo e si riscontra nelle cifre sulla spesa dei consumatori cinesi e nei risultati delle aziende orientate al consumo.

L’alto beta di questo trend, in funzione anche delle riaperture, sono i beni di lusso e il mercato ha quindi correttamente anticipato questo cambiamento in Cina scommettendo su quei titoli piuttosto che preferire la classica esposizione alle società orientate alle risorse e materie prime.

Il principale rischio a lungo termine per il lusso è la frammentazione geopolitica

Mentre i titoli del lusso stanno conquistando i mercati azionari, c’è un rischio strisciante che gli investitori devono tenere in considerazione. L’attuale frammentazione geopolitica è profondamente radicata in due sistemi di valori, le democrazie liberali e gli stati autoritari, che si sono staccati dalla loro crescente dipendenza durante l’ultimo periodo della globalizzazione. Questo porterà in auge in molte regioni politiche, Cina compresa, politche sempre più nazionalistiche e il rischio per le aziende del lusso è che Pechino garantisca stimoli alle aziende di consumo nazionali e potenzialmente rafforzi la propria cultura a scapito della “cultura occidentale” legata all’industria del lusso.

La green transformation ha sofferto di più nell’ultimo anno

Sebbene il tema della green transformation fosse quello di maggior successo nel 2020, nell’ultimo anno ha registrato le peggiori performance, tra quelle qui riportate, poiché i tassi di interesse più elevati ne hanno schiacciato le valutazioni e rallentato l’attività.
È importante riconoscere che la trasformazione verde è una transizione ad alta intensità di capitale e quindi tassi di interesse più elevati renderanno la renderanno più costosa ma anche più lenta in termini di adozione a livello nazionale e internazionale. La chiave di volta del settore è l’elettrificazione dei trasporti e dei riscaldamenti, ma uno dei rischi principali in questo ambito è la stessa rete elettrica e questo potrebbe diventare un collo di bottiglia critico negli anni a venire.